Martedì 24 Novembre 2009
Una nuova tecnica
per la paralisi al volto

Si tratta di una nuova tipologia di intervento, a ridotta invasività, che può anche essere eseguita in day hospital: i tessuti del sopracciglio, delle palpebre, della guancia, della bocca che, poiché paralizzati, erano scivolati verso il basso, vengono ancorati a particolari fili di sospensione e tirati verso l'alto, riportando in questo modo il viso paralizzato a una condizione di simmetria, anche se statica. «Si tratta -aggiunge Perego- di un'operazione che si svolge con un'unica minuscola incisione di due centimetri tra i capelli e senza scollamenti, poiché si tratta semplicemente di far passare sotto pelle gli aghi guida. Inoltre è un intervento che si svolge in anestesia locale con un recupero immediato».
Questa tecnica innovativa, con la quale il professor Perego ha già operato una sessantina di pazienti, fa sì che anche le persone più anziane si convincano a farsi operare: «L'alternativa per questi pazienti sarebbe un'operazione demolitiva, lunga e complessa, alla quale di solito si sottopongono solo i più giovani, che hanno un'aspettativa di vita elevata e hanno bisogno di riavere il proprio sorriso non solo per questioni estetiche e psicologiche, ma anche per questioni di vita sociale o lavorativa, altrimenti compromessa». Tali complessi interventi ricostruttivi dinamici, riportano sì il volto a sorridere come prima, ma sono invasivi per una persona anziana.
Che può, da oggi, ricorrere alla nuova tecnica di Perego. Grazie al lavoro di Perego e di Del Bene, la chirurgia plastica del San Gerardo è stata scelta come centro pilota per questo tipo di interventi che si effettuano, per il momento, solo a Udine, a Padova, a Torino e a Roma.
Elena Lampugnani
m.rossin
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