Monza e Biocell,
fari sulle staminali

Monza - C’è un accordo con gli Istituti clinici Zucchi. E s’attende anche quello con la Fondazione Mbbm (Monza Brianza per il Bambino e la sua mamma) all’interno del San Gerardo. L’accordo è quello tra le strutture ospedaliere in questione e Biocell Center di Busto Arsizio. Un accordo relativo alla possibilità di conservare le cellule staminali contenute nel liquido amniotico, prelevato nel corso dell’amniocentesi: “L’accordo con il Gruppo San Donato e, speriamo presto, con il San Gerardo – spiega Renato Colognato, responsabile ricerca e sviluppo di Biocell - ci consente di pubblicizzare all’interno dei due ospedali monzesi il nostro centro e la possibilità che offre alle future mamme di crioconservare, cioè di conservare nel freddo, le cellule staminali contenute nel liquido amniotico e prelevate durante l’amniocentesi. Sono quelle prime gocce che l’amniocentista normalmente elimina e che, invece, se conservate, potrebbero fornire, in futuro, un patrimonio di cellule che potrebbero tornare utili al bambino”.

Le cellule staminali sono, infatti, cellule non ancora differenziate, il cui destino non è ancora stato deciso e che potranno poi specializzarsi differentemente, a seconda delle esigenze. “Se una donna decide di conservare le cellule staminali del liquido amniotico –aggiunge Colognato - può contattarci e avere tutte le informazioni del caso. Noi faremo avere alla gestante un kit con provetta sterile di cui farà uso il medico che esegue l’amniocentesi. Saremo poi noi a recuperare la provetta, a esaminarla e, dopo una trentina di giorni, a iniziare il processo di crioconservazione”. Un servizio che ha un costo e una durata: le cellule staminali verranno conservate da Biocell per diciannove anni a un costo complessivo di 980 euro: “Le cellule congelate in azoto liquido – spiega il biologo - resistono anche di più. Noi abbiamo l’obbligo di conservarle fino alla maggiore età del bambino, poiché da quel momento le cellule non appartengono più alla madre ma al figlio che potrà deciderne il futuro”.

“Si tratta – aggiunge Giuseppe Simoni, già docente di Genetica molecolare presso l’Università di Milano e direttore scientifico di Biocell - di una garanzia per i nostri figli, senza problematiche di tipo legale o morale”. Certo è che i progressi della scienza consentono di raggiungere traguardi impensabili fino a pochi anni fa e, tra qualche anno, si scoprirà anche il motivo per cui cellule staminali sono presenti nel liquido amniotico: “Biocell – conclude Colognato - esiste dal 2006 ma la crioconservazione è un servizio che forniamo da un anno. E da allora abbiamo già fatto qualche centinaio di crioconservazioni, collaborando con numerosi ospedali e università. Nemmeno noi genetisti sappiamo perché nel liquido amniotico ci siamo cellule staminali, per ora possiamo prenderne atto, conservarle e far sì che se ne sfruttino le potenzialità”.
Elena Lampugnani

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