Anti-influenzali,
campagna al via

Da novembre parte la campagna di vaccinazione antiinfluenzale promossa dalla Asl di Monza e Brianza. Il vaccino, gratuito per gli over 65, è disponibile negli ambulatori e dai medici di famiglia. Andrea Gori, direttore del reparto Malattie infettive del San Gerardo lo consiglia a tutti.

Monza - Partirà a novembre la campagna di vaccinazione antinfluenzale promossa dalla asl3 che dovrebbe garantire la copertura per il periodo di maggior estensione della patologia prevista tra fine dicembre e gennaio 2013. Il vaccino sarà gratuito per le persone over 65 anni e per le persone di tutte le età con alcune patologie di base che aumentano il rischio di complicanze in corso di influenza. Ci si potrà vaccinare presso gli ambulatori di igiene e sanità pubblica della propria zona, oppure presso gli ambulatori dei medici di famiglia.

Ma come sarà l'influenza 2012? Lo spiega Andrea Gori, direttore del reparto Malattie infettive del San Gerardo di Monza, in prima linea nell'inverno 2010 durante la pandemia da H1N1.
"La gravità dell'influenza- spiega Gori- nasce dal tipo di ceppi virali che circoleranno. Se i ceppi virali saranno quelli già noti nel passato possiamo attenderci una scarsa diffusione e in pochi si contageranno perché la maggior parte delle persone avrà già sviluppato un'immunità specifica. Se ci saranno nuovi ceppi, o ceppi con modificazioni genetiche allora l'influenza avrà un impatto maggiore perché si trova di fronte a persone che non hanno memoria immunitaria".

Quali previsioni si fanno?
"Nell'emisfero australe si è ripresentato il virus H1N1 che, può dare complicanze molto gravi, ma che ormai conosciamo bene. Poi ci sono due nuovi ceppi, il ceppo B e l'H3N2 che potrebbero creare qualche problema in più, ma non sembrano avere una forma grave".

Perché è importante vaccinarsi e chi lo deve fare?
"Sappiamo che di influenza non si muore, ma per le complicanze derivate da una forma influenzale muoiono ogni anno migliaia di persone. Ecco perché il vaccino è fondamentale per tutte le persone anziane, per chi ha una patologia cronica soprattutto a carico dell'apparato respiratorio, per chi ha altri fattori di rischio".

Ci sono categorie professionali che dovrebbero vaccinarsi?
"I medici e gli infermieri, ma purtroppo in base alle statistiche sono pochi quelli che lo fanno. Diciamo che nel caso di personale sanitario vaccinarsi è un dovere sociale. Se un medico o un infermiere prende l'influenza rischia di contagiare pazienti ricoverati che possono solo peggiorare la loro situazione già critica. Se ci fosse un tasso alto di vaccinati si eviterebbe la pandemia".

C'è invece qualcuno che non dovrebbe vaccinarsi?
"Assolutamente no. Fosse per me vaccinerei tutti".

Cosa ne pensa del doppio vaccino, contro influenza e pneumococco, effettuato contemporaneamente su braccia diverse?
"E' un'evoluzione importante. Il vaccino contro il pneumococco mette al riparo da possibili gravi complicanze dell'influenza. Non credo sia rimborsabile e non mi sento di consigliarlo in massa. E' da prendere in considerazione per le persone che già hanno dei fattori di rischio".

Cosa fare in caso di influenza?
"I consigli sono sempre gli stessi. E' bene stare a casa, sia per evitare il contagio che perché l'influenza toglie le forze. Non intasare i pronto soccorso, ma rivolgersi al proprio medico di famiglia e soprattutto non utilizzare antibiotici che contro le forme virali non servono".
Rosella Redaelli

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