L'implantologia
a carico immediato

Un mese dedicato al carico immediato. È quello che si terrà a novembre nei centri odontoiatrici del policlinico San Pietro di Ponte San Pietro e del policlinico San Marco di Zingonia. Per tutto il mese gli specialisti dei due centri saranno a disposizione dei pazienti per consulti gratuiti finalizzati ad approfondire questa tecnica chirurgica all'avanguardia, che permette di avere denti fissi in poche ore e dire addio alla scomoda e vecchia dentiera, e a pianificare un eventuale percorso di cura.

Negli ultimi anni si sente sempre più spesso parlare di implantologia a carico immediato. Ma di cosa si tratta nel dettaglio? Quali vantaggi offre? «L'implantologia a carico immediato rappresenta la possibilità per il paziente di essere “riabilitato” in una solo seduta» sottolinea il dottor Beruschi, responsabile del centro del «San Pietro». «Al paziente edentulo, cioè privo di più denti, infatti vengono inseriti gli impianti endossei e immediatamente dopo i dispositivi protesici, perfettamente congrui e subito utilizzabili per la masticazione».

Il protocollo clinico è standardizzato e molto lineare: nel giro di 3/4 ore, attraverso un semplice intervento, il paziente esce dall'ambulatorio già in grado di sorridere e masticare cibi morbidi. L'intervento è preceduto da uno studio di fattibilità sulla base della TAC dentale che il paziente deve presentare nel corso della prima visita. Verificata la possibilità di effettuare l'intervento, viene poi sottoposto a una seconda TAC con l'ausilio di una specifica dima chirurgica, necessaria per garantire, in sede di intervento, il miglior posizionamento degli impianti anche grazie a un sofisticato software di chirurgia guidata».

«In pratica si tratta di inserire quattro o sei impianti nell'arcata inferiore o superiore, sui quali viene immediatamente avvitata la protesi fissa provvisoria che, da subito, offre benefici assimilabili alla dentizione naturale» sottolinea il dottor Pellegrino, responsabile del centro del «San Marco». «Una volta che gli impianti si sono integrati, in genere dopo circa 3 mesi, viene poi fissata la protesi definitiva che completa l'iter terapeutico riabilitativo offrendo risultati ampiamente positivi».

Ma è una tecnica sicura? «Anche se nuova è già stata ampiamente sperimentata con ottimi riscontri anche sotto il profilo della sicurezza: non comporta nessun rischio in quanto a differenza dell'implantologia tradizionale gli impianti vengono posizionati in zone dove c'è osso e inclinati in modo da evitare strutture anatomiche “delicate” quali il nervo alveolare inferiore e il seno mascellare superiore» conclude il referente del policlinico San Marco.

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