Cantu', sono tre i ko di fila
La societa': niente allarme

Anna Cremascoli: "Vedo la squadra provata fisicamente da tutta questa serie di trasferte. E anche se ciò non può costituire un alibi per nessuno, è però comprensibile che i giocatori si debbano ancora adattare a tali ritmi e a tali fatiche".

«Vedo la squadra provata fisicamente da tutta questa serie di trasferte. E anche se ciò non può costituire un alibi per nessuno, è però comprensibile che i giocatori si debbano ancora adattare a tali ritmi e a tali fatiche». Anna Cremascoli, che con il fratello Paolo condivide la proprietà del club, non si è ancora persa una sola partita dei "suoi". Sempre presente, in casa e fuori, in Italia e in Europa. Che abbia dunque voce in capitolo per riflessioni e analisi è fuor di dubbio. «Se prendiamo queste tre recenti sconfitte - osserva - notiamo che ad accomunarne non c'è in realtà alcun filo conduttore. In Turchia ci ha battuto un'avversaria decisamente superiore; a Caserta abbiamo giocato davvero male e quella prova ci ha ammazzato psicologicamente; quanto all'ultimo match in Olanda, si è scontato l'infortunio di Ortner, un Urbutis con problemi di gastrite e un Marconato dall'autonomia limitata».
Anna Cremascoli, tuttavia, non si dichiara ancora preoccupata. «Siamo sereni e se proprio devo porre l'accento dico che mi inquieta più il campionato della coppa. Perché in Eurocup ritengo che si possa intanto ribaltare al Pianella il -6 di Groningen per poi andare a difendere in Grecia il +15 con il Panellinios. Ciò esposto, non nascondo che le prossime due gare interne con Sassari e gli olandesi saranno fondamentali oltre che cruciali. Non stiamo certo esprimendo il nostro gioco migliore, ma resto ottimista. Semmai, tra un paio di settimane se ne potrà riparlare. Ma non me lo auguro».

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