Calcio Dilettanti e i rinvii
Qualcosa da cambiare

Finelli: "Il fatto è che a dicembre e a gennaio non si può più giocare con la necessaria regolarità. Si potrebbero inserire infrasettimanalmente a settembre le ultime tre giornate d'andata"

Si è chiusa nella maniera peggiore la prima parte di stagione dei campionati di calcio dilettanti. Come lo scorso anno, si è chiusa anticipatamente senza giocare per colpa di neve e ghiaccio, con il rinvio in blocco dell'ultimo turno d'andata. Diverse partite già rinviate nelle scorse settimane, saranno riprogrammate durante quella che dovrebbe essere la sosta di gennaio. A queste andranno aggiunte poi tutte quelle non giocate nell'ultimo weekend. Torna dunque alla ribalta il problema della calendarizzazione dei campionati dilettanti.
Il maltempo, per la quarta volta nelle ultime cinque stagioni, ha avuto la meglio, scombussolando tutta l'attività calcistica. Donato Finelli, presidente della Delegazione provinciale Figc, sa bene quali siano le problematiche organizzative causate da questa situazione, sia per i suoi collaboratori sia per tutti gli addetti ai lavori. Lui una soluzione l'avrebbe anche: «A mio modo di vedere ci sarebbe una sorta di “escamotage” - spiega Finelli -, anche se non di semplice attuazione per i conflitti che andrebbe ad innescare con le concomitanze di campo richieste dal Comitato Regionale Lombardia».
Tra i dilettanti, infatti, più squadre appartenenti a categorie diverse giocano su uno stesso campo: una mancanza di coordinamento tra chi gestisce i tornei regionali e chi quelli provinciali renderebbe praticamente impossibile la stesura dei calendari. «Il fatto è che a dicembre e a gennaio non si può più giocare con la necessaria regolarità - prosegue il presidente del comitato Figc comasco -. La mia idea sarebbe quella di inserire infrasettimanalmente a settembre le ultime tre giornate d'andata, che solitamente si giocano a dicembre. Sfruttando l'ora legale si potrebbe giocare il mercoledì o giovedì, in notturna per chi ha le luci o nel tardo pomeriggio per chi non le ha».

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