Sport
Lunedì 13 Giugno 2011
Basket, una Cantù "dura"
per battere Siena in gara 2
L'importante ora è che Cantù non commetta l'errore di smarrire la fiducia in se stessa
Essere più duri, appunto, innanzitutto. Evitando che si riproponga una sfida ai 100 punti, trovando la maniera di ridurre il devastante effetto legato al'impatto delle illimitate rotazioni senesi, non lasciandosi ingolosire dal desiderio di mettersi in proprio per tentare di sistemare una pezza facendo invece sempre ricorso al collettivo, abbassando i ritmi forsennati di sabato. Confidando nella collaborazione mensanina, perché se le percentuali al tiro resteranno le stesse dell'altra sera, allora si mette di nuovo male.
I primi quaranta minuti della sfida scudetto hanno proposto una Siena stellare (132 di valutazione…). Una delle migliori versioni stagionali della Montepaschi e questa annotazione dovrebbe essere di conforto alla Bennet poiché prestazioni del genere difficilmente sono replicabili a stretto giro posta. Cantù ha provato a preservare la propria area, accettando di essere colpita sugli scarichi - perché qualcosa lo devi sempre concedere, si tratta solo di scegliere - ma è stata pure sfortunata perché dall'arco dei 6.75 i tiratori biancoverdi hanno fatto canestro con una facilità disarmante.
Nel turnover della prima partita a rimetterci è stata la connection serba, con Jaric e Rakovic esclusi da una parte e Scekic dall'altra, ma non è detto che questa sera Micov sia ancora l'unico serbo a referto. Nel tourbillon di rotazioni indotto da Pianigiani (del resto se lo può permettere, con 11 giocatori in grado di star tranquillamente in campo), ha invece trovato sorprendentemente esaltazione l'intero cast degli italiani con il quartetto Carraretto (per lui prima volta in doppia cifra in un match di finale)-Ress-Michelori-Aradori mai così sopra le righe durane l'anno come argomentato dai 41 punti, dall'11/16 da due, dal 4/7 da tre e dal 43 di valutazione assicurato dal blocco tricolore. Anche questa circostanza ha contribuito a sparigliare le carte, ponendo le basi per il 22° successo consecutivo di Siena ai danni di Cantù (ha tra l'altro compiuto i 9 anni l'ultimo blitz brianzolo in piazza del Campo), il 19° di Pianigiani contro i biancoblù, nonché il suo 9° (su 9) nei riguardi del collega Trinchieri.
Oltre alla consueta rifinitura del giorno precedente la partita, ieri la Bennet ha trascorso molto tempo davanti al video per aver l'esatta contezza delle proprie principali mancanze la sera dell'esordio nella finale per il titolo di campione d'Italia. Il coach ha proposto e riproposto ogni tipo di situazione, fornendo le varie chiavi d'accesso per una più efficace lettura di ciascun frammento.
Capita l'antifona e mandata a memoria a lezione, l'importante ora è che Cantù non commetta l'errore di smarrire la fiducia in se stessa che le tre precedenti sfide della stagione con la Mps (le due di regular season e quella di Coppa Italia) avevano invece contribuito ad accrescere. Sarebbe un peccato ridurre seppur inconsciamente l'autostima perché, quasi per assurdo, i contenuti di gara-1 hanno ribadito che la Bennet in questa finale non è affatto entrata per caso. E che uscirne presto potrebbe non essere così scontato.
Dunque sotto, questa sera alle 20.30, con gara 2. Con tutto l'entusiasmo che aveva contraddistinto la vigilia di gara 1. E speriamo con un'oncia in più di cattiveria sul parquet per dimostrare che Siena sarà pure invincibile, ma Cantù ha tutte le caratteristiche per darle fastidio. Si gioca.
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