Sport
Lunedì 08 Agosto 2011
Canottaggio, Moltrasio
una festa attesa da 109 anni
Il neoiridato Guglielmo Carcano e il presidente Alessandro Donegana raccontano le emozioni del successo di Eton
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La vittoria dell'otto azzurro è storica già di per se stessa, perché per diversi anni l'"ammiraglia" ci aveva provato, arrivando solo seconda o terza.
E' stato così che a Guglielmo "Elmo" Carcano, 17 anni il 15 settembre prossimo (è nato a Mendrisio, ma i genitori Angelo e Cristina sono italiani) è stata offerta la possibilità di entrare nel gruppo, rispondendo pienamente alla fiducia.
Quando hai capito che ce l'avreste fatta? «Negli ultimi 250 metri mi sono reso conto che la vittoria non ce l'avrebbe più tolta nessuno. Il sogno è diventato realtà all'arrivo ed è stato lì che ho provato una grande gioia. Quando poi abbiamo saputo che eravamo primi di 2 secondi e mezzo, l'impresa è apparsa più straordinaria, visto che mai un otto aveva vinto con tanto margine».
E poi? «Ho abbracciato i miei genitori e il presidente Alessandro Donegana, che è arrivato ad Eton con un volo last minute giusto in tempo per vedere la nostra gara. Lo ringrazio per essermi sempre stato vicino».
«Assistere a quella finale - questo il racconto di Donegana - è stata un'emozione indescrivibile e confesso che ho pianto dalla gioia abbracciando Elmo dopo la gara».
E' anche il primo titolo mondiale che arriva in canottieri? «Ci avevamo provato con il quattro con del mio omonimo Alessandro Donegana, Sardo, Sala e Trombetta nel 1992 a Montreal conquistando il bronzo. L'anno scorso a Racice ci abbiamo riprovato con Davide Tabacco, portando a casa l'argento. Finalmente adesso è arrivato l'oro a premiare tanti sforzi e i sacrifici finanziari. Se consideriamo che siamo una piccola società in un paese di pochi abitanti, già in fatto di avere sei atleti in maglia azzurra, mi sembra un cosa eccezionale. L'unico rammarico, comunque ampiamente compensato da questo successo, è che ci è sfuggito d'un soffio il titolo italiano. Sarà per l'anno prossimo».
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