Markoishvili: Cantù
non ha la pancia piena

Il georgiano, reduce da un ottimo Europeo, è stato l'ultimo ad aggregarsi alla Bennet Cantù

CANTÙ - E' stato l'ultimo, quest'anno, a mettere piede a Cantù. Del resto, gli Europei per e con la sua Georgia si sono protratti oltre ogni attesa: questo spiega l'arcano. Peraltro, di Cantù lui conosce già tutto visto che in Brianza si propone per terza stagione consecutiva. Come dire, l'inserimento vien da sé.
E' carico, Manuchar Markoishvili perché «in Lituania abbiamo scritto una pagina di storia del basket georgiano guadagnandoci a sorpresa un posto tra le prime dodici (l'Italia, ad esempio, non ci è riuscita, ndr). Io sono fiero e orgoglioso di aver fatto parte di quella squadra».
Restiamo in Europa, girando pagina e aprendo il capitolo Eurolega, competizione che "Manu" ha frequentato per un paio di stagioni con Treviso e per un altro paio con l'Olimpia Lubiana tra il 2002-03 e il 2005-06. «Sono trascorsi diversi anni da allora che quasi non mi ricordo più - sorride -. Chiaro che mi fa piacere ritornare al più alto livello europeo, ma ciò che più mi rende felice è poterla ora disputare con Cantù con la quale ce le siamo guadagnata. E sudata. Era il sogno degli ultimi tempi, l'abbiamo realizzato. Sinceramente non so fissare un obiettivo, ma potremo individuarlo strada facendo».
Markoishvili accenna alle differenze tra il basket che si gioca in Italia e quello che caratterizza l'Eurolega. «Sembrano quasi due discipline diverse: in Europa si richiede di essere molto più duri, intensi e aggressivi senza poi per questo essere penalizzati dai fischi arbitrali. Noi stiamo cercando di adeguarci a questo modello con allenamenti particolarmente vigorosi».

Leggi l'intera intervista a Markoishvili sulla Provincia del 23 settembre 2011

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