Trinchieri: Vi spiego perché
ho scelto di perdere

L'allenatore della Bennet Cantù giustifica la sua decisione di rinunciare al tiro del possibile pareggio e dei supplementari contro Nancy in Eurolega

CANTÙ - Meno di ventiquattro ore dopo, Andrea Trinchieri accetta di buon grado di riesaminare in maniera più approfondita - rispetto alla forzatamente sintetica analisi del dopogara - il finale del match perso dalla Bennet sul campo di Nancy, con la scelta di non cercare la conclusione da tre per andare al supplementare, ma di 'accontentarsi' della sconfitta di un punto che tiene la differenza canestri con la formazione francese dalla parte di Cantù.
«Avevo dieci secondi - racconta il coach della Bennet - per valutare le variabili della situazione: la condizione della mia squadra, il fatto che rispetto alla gara di andata avevamo un giocatore mancante e due acciaccati, oltre a quello che avevamo appena subito un parziale negativo di 2-14 e che Nancy aveva chiaramente più energie di noi».
Una decisione meditata?
No, eravamo pronti con Mazzarino in campo al posto di Shermadini, per essere più pericolosi da tre punti, poi loro hanno chiesto il timeout e ho capito che Nancy giocava per ribaltare anche la differenza punti, così abbiamo scelto rapidamente questa 'ritirata strategica'.
Tale valutazione potrebbe anche essere confermata dal fatto che Nancy - non ancora in bonus - non abbia commesso fallo per impedire la preparazione del tiro da tre della Bennet, come se volesse invitare Cantù al supplementare.
Così la sconfitta di un punto lascia la squadra di Trinchieri in vantaggio sui francesi...
Se finiamo alla pari con loro siamo davanti noi, questo è un fatto. È chiaro che non ci sono certezze su quel che succederà da qui in avanti, ma c'è la percezione che il girone si deciderà sulle differenze punti, magari anche in totale, ed è per questo che abbiamo cercato l'ultimo canestro di Leunen da due: magari non servirà, ma è meglio un 'meno 1' di un 'meno 3'. E non dimentichiamo che quella contro di noi è stata la più risicata delle tre vittorie dei francesi. In buona sostanza il club mi paga per prendere decisioni che possano dare dei risultati positivi, credo che la scelta di giovedì sia un investimento che come tutti gli investimenti comporta anche qualche rischio ma che potrà dare dei risultati positivi.
Poi Trinchieri passa ad analizzare la partita in Francia nel suo complesso.
Abbiamo contenuto notevolmente Batum, sono stati bravi Micov e Markoishvili a 'separarlo' dagli altri, tenuto bene anche su Akingbala; ci han fatto male le triple di Amadou nel secondo quarto che han creato una voragine costataci troppe energie per colmarla. Abbiamo avuto qualche giocatore che non è riuscito ad entrare in partita, e qualcuno importante che non era in grande serata.
Ortner e Mazzarino: il primo non è riuscito ad entrare in partita, Mazza non ci ha preso; non è che soffra il livello di Eurolega?
È un giocatore importante per la nostra squadra, ed è il primo a non essere soddisfatto della sua prova. Ma più che l'Eurolega - ricordate la partita contro l'Olympiacos? - forse il problema è la cadenza degli impegni, cosa che è più difficile da gestire».
Da assorbire dopo questa settimana è anche qualche acciacco di Micov, a riposo nell'allenamento di venerdì.
Solo una normale gestione dei carichi di lavoro; Vlado ha giocato giovedì una gran partita, sia in attacco che in difesa, con grande personalità.
Il reset di ogni fine settimana, dall'Eurolega al campionato, porta il discorso sulla trasferta di Roma di domani: «È così - sorride Trinchieri - neanche il tempo di guardarci un po' in giro e si riparte. In un allenamento e mezzo dobbiamo avere le idee molto chiare su cosa fare contro i prossimi avversari».

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