Corno sfonda in Francia
ma pensa alla Comense

Primo in classifica con il Challes: "Ma se la Comense cercasse un direttore tecnico potrei tornare"

COMO - È rientrato a casa sua a Casnate giusto per le festività e per fare il babysitter al nipotino. Poi di nuovo in Francia, a Challes-les-Eaux, dove guida la capolista del campionato transalpino.
Aldo Corno è infatti il primo allenatore comasco e uno dei rari italiani ad essere stati in vetta all'estero. Il suo Challes, che «già l'anno scorso aveva fatto un miracolo», spiega Corno, arrivando secondo nella regular season, quest'anno ha infilato 10 vittorie consecutive a inizio stagione e alla prima di ritorno è in testa da solo con 12 successi in 14 giornate. «Sono venuti quelli del mensile, il Giganti del Basket francese, a fare un servizio - dice l' "Aldone" - perché siamo un caso. In Francia infatti si va a budget e mentre Bourges ci mette 4 milioni, e gli altri in media 2 milioni, noi con 1.200 tasse incluse e un paesino di 5mila abitanti siamo primi in classifica. Una sorpresa anche se, con un allenatore italiano e tante straniere in squadra, i francesi non impazziscono di gioia».
Challes prima, non succedeva da 19 anni, dai tempi della semifinale di Valencia contro la Comense. «Facciamo mille spettatori e altri duecento fuori, e si sta pensando di spostarci per i play off a Chambery che ha 6 mila posti. Qui i play off sono solo a quattro, e se finiamo terzi saremo lo stesso strafelici. Aggiungo che stiamo costruendo un college da 24 stanze che ospiterà 60 nostre ragazze e lo dirigerò io».
Corno è in Savoia per il terzo anno, il secondo anche come direttore tecnico. Il suo gioiello è l'americana Mims, capocannoniere del campionato (19.6) e seconda per valutazione, un passato a Maddaloni. Poi ha la nazionale tedesca Bar («una di 1.87 che passa come un play»), il centro ex Parma Podrug, la bomber Page, e giovani francesi di talento. «Ho puntato molto su un quartetto di straniere da paura, e per scelta ho solo sette professioniste».
E la Comense? «L'ho vista in tivù. Hanno delle ottime straniere e questo in Italia, dove c'è un abisso rispetto alle indigene francesi, fa la differenza. Poi il livello si è abbassato, basti dire che Taranto e Schio faticano a passare il primo turno di Eurolega».
Oltre che il presidente anche Stefano Pennestrì ha annunciato il ritiro... «Non tornerò mai come allenatore. Ma se ci fosse la possibilità come direttore tecnico, se me lo propongono, sarei disponibile».

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