Sport
Giovedì 08 Marzo 2012
Bennet, ma che bel Perkins
E ora Cantù può sognare
Nella doppia trasferta in Campania, il nuovo playmaker americano della squadra di coach Trinchieri ha destato una grande impressione. «È stato abbastanza facile entrare nei meccanismi di questo gruppo perché qui ci sono molti buoni giocatori» assicura Perkins
Per il play americano che in serie A aveva esordito il 26 febbraio contro la Benetton, si trattava soltanto rispettivamente della seconda e terza partita nel campionato italiano. Ebbene, il suo modo di prendere le misure al nostro torneo è piaciuto parecchio.
Atletismo, fisicità, intraprendenza, naturalezza nello spingersi al ferro, i tratti caratteristici del leader, sfrontatezza, personalità e faccia tosta: ecco le doti principali che il 28enne nativo di Anchorage ha manifestato in maglia biancoblù.
«È stato abbastanza facile entrare nei meccanismi di questo gruppo perché qui ci sono molti buoni giocatori - confessa Perkins -. Aggiungo il merito del nostro coach che ha reso davvero molto "comodo" il mio inserimento. Andrea (Trinchieri, ndr) mi ha chiesto di giocare nella maniera più aggressiva possibile cercando allo stesso tempo di rendermi utile alla squadra. Ed è quello che sto provando a fare».
Doron Perkins approfitterà di queste giornate di riposo concesse alla squadra (gli allenamenti "ufficiali" riprenderanno lunedì) per lavorare con il preparatore atletico Roberto Bianchi. Intanto, tuttavia, le sue sensazioni appaiono confortanti. «Non saprei dire a che punto sono della condizione - fa presente - perché è difficile esprimersi con un buon grado di attendibilità quando sei stato per così tanto tempo lontano dai campi. L'impressione è che durante le partite mi senta anche abbastanza bene, mentre accuso qualche problema in relazione al recupero post gara».
Leggi l'approfondimento e il seguito dell'intervista nell'edizione de La Provincia in edicola venerdì 9 marzo
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