Sport
Venerdì 15 Giugno 2012
Nella crisi della Comense
non rischia solo il basket
Ormai certa la rinuncia alla A1 ci si interroga sulla sorte delle sezioni di ginnastica, scherma e atletica
Lunedì sera si terrà un consiglio direttivo in cui verrà formalizzata la situazione, dopodichè la società provvederà ad annunciare ufficialmente la rinuncia al campionato comunicandolo anche alla Fip senza attendere il termine delle iscrizioni, fissato al 5 luglio, anche perché nelle restanti due settimane non ci saranno più i margini per allestire un'operazione di salvataggio. La novità che sta ermergendo semmai è che il crack della pluridecorata squadra di basket potrebbe mettere in pericolo la sopravvivenza del sodalizio comasco, che ironia della sorte quest'anno festeggia il 140° anniversario di fondazione (magari pure con una medaglia d'oro alle Olimpiadi, quella della Errigo).
Inizialmente era stato detto che il sacrificio della squadra di A1 sarebbe servito per salvaguardare le altre quattro sezioni nerostellate, che sono scherma, ginnastica, atletica e diversamente abili. In totale un migliaio fra atleti, tecnici e dirigenti, comprese alcune individualità di spicco in ambito nazionale. Un patrimonio umano e storico della città.
Ma proprio la scomparsa del pool di sponsor legati alla visibilità del basket maggiore, e di riflesso in grado di sostenere i costi fissi generali (Palasampietro e Negretti in primis, poi segreteria eccetera), rischia viceversa di trascinare a fondo l'intera società.
Le altre discipline vivono infatti sulle sole quote d'iscrizione degli atleti, che coprono buona parte delle spese di gestione della singola sezione. Ma la società, pur con dei rendiconti di sezione, ha ovviamente una contabilità unica.
Ora un Palasampietro "vuoto" e non "riempito" dal basket maggiore diventerebbe non solo una voce importante nel capitolo spese, ma anche un costo fisso "a perdere" che dovrebbe essere spalmato sulle altre sezioni. L'impianto di Casnate, costruito dalla Comense nel 1990, è in concessione trentennale con un diritto di superficie del Comune.
La situazione quindi è in piena evoluzione. Innanzitutto Antonio Pennestrì deve purtroppo tagliare il cordone ombelicale con la serie A1. Poi si passerà a una visione globale della società. E siccome a settembre l'attività agonistica riparte, luglio sarà un mese di grandi decisioni per la trentina di consiglieri. Non è detto, complice anche la preannunciata uscita di scena del presidente (rimarrà peraltro in società o avrà una carica onoraria), che in ultima istanza ogni sezione elegga un proprio presidente, ma è solo un'ipotesi. L'importante è che la società Ginnastica Comense 1872 sopravviva allo "tsunami" dell'addio alla serie A1 dopo 31 anni e della scomparsa dai campionati nazionali. Uno shock tremendo. Ce la farà, ma non sarà semplice.
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