Sport
Sabato 11 Agosto 2012
Olimpiadi, c'è la Giorgi
nella 20 km di marcia
Giovedì alle ore 18 la cabiatese in gara nella difficile specialità: "Mi basterebbe arrivare nelle prime quindici"
Un'atmosfera unica, probabilmente irripetibile a far da sfondo alla gara di marcia più importante della carriera agonistica di Eleonora Giorgi. La cabiatese, tra il lotto delle oltre sessanta atlete al via, è sicuramente la più atipica. Solo sei anni fa, sognava l'avventura nei giochi dei cinque cerchi ma nel mezzofondo, specialità che aveva iniziato a praticare sin da giovanissima.
Con la maglia dell'Atletica Mariano, si divideva tra gli ottocento e il giro di pista. Poi un problema fisico e l'approdo alla marcia, grazie all'insistenza dell'allenatore di Villa Guardia, Vittorio Zeni che aveva capito che in quella diciottenne, affranta e delusa, "covava" un carattere forte e indomito. Le doti giuste per affrontare le fatiche, il più delle volte solitarie, della punta e tacco.
E così, al primo anno tra le Junior, Giorgi intraprese la nuova carriera che, nel giro di cinque stagioni, l'ha portata sino al traguardo olimpico. Una "marcia trionfale" aperta dal primo titolo italiano a Firenze nella 5 km. e chiuso con il tricolore assoluto di Bressanone di alcune settimane fa.
Nel mezzo, una dozzina di altri successi e il passaggio, prima all'Atletica Lecco e poi alle Fiamme Azzurre. Un cambio di testimone anche in "cabina di regia" con il tecnico Gianni Perricelli a prendere il testimone di Zeni. Una storia, quasi una "favola", che da sola basterebbe a soddisfare la cabiatese, che invece vuole godersi sino in fondo l'avventura olimpica, pur restando saldamente per i piedi per terra, come si conviene a una laureata in Economia Aziendale e Management alla Bocconi.
«Punto a chiudere attorno alla quindicesima posizione: sarebbe già un ottimo risultato - spiega -. Anche perché ricalcherebbe quello in Coppa del mondo a Saransk». Non sarà semplice, con la grande qualità delle avversarie. Terzetto cinese (Liu "vola" ; Lu e Qieyang viaggiano tre minuti sotto l'ora e trenta!) e russo (Lashamonova, Kirdyapkina e Kaniskina, se vanno piano, abbattono il muro dell'ora e ventotto minuti) a parte, c'è un nutrito lotto di concorrenti (l'australiana Tallent, le spagnole Vasco, Pasqual e Poves, la gautemalteca Ortiz, l'altra azzurra Elisa Rigaudo, la giapponese Otoshi, la polacca Buziak, la portoghese Cabechina) che, sulla carta, vantano un personale migliore della cabiatese.
Ma in una gara olimpica la "carta" può anche non valere nulla. E Giorgi questo lo sa benissimo. Ecco perché quando sarà al via (alle ore 18 italiane) con al collo la coccinella portafortuna che le ha donato il Comune di Cabiate e con l'incitamento dei genitori, degli amici, tra i quali anche Fabio Mauri, in rappresentanza dell'Atletica Mariano, penserà solo a dare il massimo e ad arrivare il più in alto possibile. «Mi piacerebbe ritoccare il mio personale di 1.31'18" - ha precisato -. Ma per è già un successo essere lì, assieme a tutte le migliori al mondo. E poi, di sicuro, resterà una grandissima esperienza, soprattutto per puntare alle prossime Olimpiadi, a Rio. Quelle potrebbero essere le mie!».
Si è allenata sino a pochi giorni fa, con la scrupolosità che l'ha sempre contraddistinta e che l'ha portata a macinare almeno 140 km. a settimana. Gli ultimi 1.000 metri, ripetuti martedì scorso otto volte, poi lo stop, sino alla gara. «Ho lavorato bene e, comunque vada, per me sarà un successo!», il suo pensiero conclusivo.
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