Sport
Domenica 19 Agosto 2012
Canotaggio, bis di Carcano
Ancora campione del mondo
Il portacolori della Moltrasio nell'otto juniores che ha vinto l'iride in Bulgaria
Grande, grandissimo risultato dell'otto che conferma il titolo iridato di Eton Dorney 2011. Successo mai in discussione e perfetta integrazione tra i veterani Carcano (Can. Moltrasio), Abagnale (Cn Stabia), Zileri (Firenze) e Lodo (Fiamme Gialle) e i nuovi innesti Borsini (Limite sull'Arno), Pagani (Tevere Remo), Lovisolo (Cerea Torino), Mansutti (Saturnia Trieste) con al timone l'esperto D'Aniello (Stabia).
In gara, mai Germania, Gran Bretagna e Romania riescono a impensierire l'Italia: vittoria in 5'47''84 con 1''71 sui tedeschi e 2''32 sugli inglesi.
La gioia dei ragazzi dell'ammiraglia è incontenibile. «Siamo partiti subito davanti, la barca viaggiava un sacco. Dai 1000 le gambe non andavano più - commenta Guglielmo Carcano - ma siamo comunque riusciti a volare. Arrivare in vetta è dura ma lo è ancor più rimanerci. Dedico questo successo ai miei genitori e al mio fratellino Lele, al quale voglio un gran bene. Poi alla mia amica Chiara Fradegrada, sorella di Luca, ragazzo scomparso causa incidente stradale due settimane fa».
«Se l'anno scorso la loro vittoria era stata una sorpresa che aveva spiazzato gli avversari - questo il commento del papà di Guglielmo, Angelo - quest'anno li avevano davvero tutti contro ed è stata quindi un'affermazione più sofferta, ma per questo ancora più bella». Concetto ribadito dal presidente della Moltrasio, Alessandro Donegana, arrivato sul campo di gara sabato. «L'anno scorso a Eton - spiega - Gran Bretagna e Germania non si aspettavano un'Italia così forte e hanno ingoiato il rospo, preparandosi e arrivando a Plovdiv con il coltello tra i denti. Bravi davvero i nostri ragazzi a crederci e a non mollare mai. Come a Eton l'anno scorso, anche qui a Plovdiv ho evitato di incontrare Elmo prima della gara, per scaramanzia, ma vedo ha funzionato». Festeggiamenti in vista? «A settembre. Alla grande. Ho rimandato apposta la festa dei 110 anni della nostra società, in attesa dell'esito dei Mondiali».
Domenica erano impegnati altri due vogatori comaschi. Dopo il miglior tempo delle semifinali, nel singolo pesi leggeri Pietro Ruta vuole confermare il brillante cammino di Bled 2011 che si concluse con la medaglia d'argento. Gara durissima: l'azzurro della Marina Militare è quarto dopo i primi 500 metri. Ai 1000 Ruta, sempre quarto, è comunque vicino ai primi: 1''80 dalla Danimarca, 1''52 dagli Stati Uniti e 37 centesimi dall'Ungheria. Proprio il magiaro Galambos è l'avversario diretto per il bronzo: con un attacco ai 1300, c'è il sorpasso e ai 1500 Pietro è avanti 38 centesimi. Finale palpitante con quattro singolisti in un fazzoletto di pochi metri. All'arrivo Stephansen ancora campione del mondo e purtroppo Ruta manca la medaglia per 67 centesimi nonostante tutte le energie profuse negli ultimi 250 metri e chiude quarto.
Elisabetta Sancassani, invece, vince la finale B nel singolo leggero femminile.
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