Sport
Giovedì 04 Aprile 2013
Cremascoli: «Io ci credo»
Trinchieri: «Occorre coraggio»
Le dichiarazioni della presidente e del coach della Lenovo dopo il rinnovo della fiducia
«Quando ci si trova in difficoltà la cosa migliore è fermarsi un attimo, riflettere, condividere le proprie idee con qualcuno di cui ci si fida e poi decidere quale è il modo migliore di andare avanti - ha evidenziato la presidente Anna Cremascoli -. Questo è quello che ho fatto dopo la sconfitta con Caserta. Mi sono dunque riunita con il coach, nel mio ufficio, soli, per moltissime ore, per trovare insieme a lui una soluzione. Siamo usciti da quella stanza con una consapevolezza reciproca: che Trinchieri resta il miglior allenatore che Cantù possa avere e che per lui Cantù sia la migliore società dove poter allenare. Entrambi vogliamo fortemente portare a termine nel migliore dei modi questa stagione».
«La realtà è che in questa squadra non ci fidiamo a sufficienza l'uno dell'altro. Questo comporta che nelle difficoltà, diventiamo tutti egoisti, non ci aiutiamo e questo ci fa crollare. Una delle cose che abbiamo pensato per cercare di ovviare a questa criticità è che dobbiamo imparare a compattarci. Per questo stasera partiremo e andremo a fare un ritiro fino alla partita di domenica. Non vuole essere assolutamente un ritiro punitivo perché non siamo all'asilo, ma qualcosa di costruttivo perché dobbiamo imparare a stare insieme».
«Farò quindi tutto quello che è in mio potere per far tornare questa formazione a lottare. Questo significherà anche compiere delle scelte estreme, perché, se qualcuno non ci crede, può stare a guardare».
«In questo momento noi non siamo ciò che vorremmo essere - è interventuto Andrea Trinchieri -. Possiamo cospargerci di benzina e darci fuoco, però non credo che questo cambi qualcosa. Non dobbiamo nemmeno fermarci, ma fare tutto quello che è nelle nostre possibilità affinché questa squadra compia un passo. Io non so quanto questo passo sia grande, però so che nei periodi di difficoltà non siamo stati capaci di compierlo ed è una cosa che ci siamo portati dietro per gran parte della stagione. Questa non è una squadra perfetta, ma mi chiedo chi lo sia quest'anno. Con grande umiltà dobbiamo guardare quindi a chi ci sta davanti per avere la dimostrazione di ciò che serve».
«Il lavoro principale è trovare cinque, sei o sette persone che hanno lo spirito di sacrificarsi e andare oltre i propri limiti per raggiungere un obiettivo. La cosa che la mia squadra mi ha fatto percepire è che esiste ancora questa possibilità. Quanto concreta dipende solamente da noi. Per questo è meglio compiere un reset, scegliere cinque, sei o sette persone che ci credono e puntare su queste. Di sicuro, per quello che questa società e questa città mi ha regalato, mi sento di dover dare ancora qualcosa di importante. E' il momento di avere coraggio, nelle scelte e negli uomini senza fare un passo indietro. Abbiamo sbagliato delle decisioni e ho commesso degli errori come allenatore, ma non solo chi non fa non sbaglia. Adesso basta. Ho il coraggio di affrontare la situazione, come è giusto che sia, non mi tiro indietro di fronte alle responsabilità. Sceglierò cinque giocatori che faranno lo stesso».
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