Abbagnale da Mondelli
«Sei il leone di sempre»

Il presidente federale ha ieri fatto visita a Filippo e si è intrattenuto a lungo con lui a Cernobbio.

Ieri il lago di Como e il lago di Pusiano hanno ricevuto la visita dei vertici della federazione italiana canottaggio, proprio nel momento in cui l’attività remiera post Covid-19 sceglie anche il nostro territorio per ripartire e guardare al futuro.

A portare questo messaggio di speranza e di incitamento l’icona stessa del canottaggio azzurro, l’olimpionico presidente Giuseppe Abbagnale, con il vice Luciano Magistri e il capo ufficio stampa Claudio Tranquilli, in una missione a tutto campo: fare visita di persona a casa di Filippo Mondelli, simbolo stesso del coraggio incondizionato a sfidare le avversità, e galvanizzare gli atleti che al Centro Remiero Lago di Pusiano stanno preparandosi ai campionati europei Under 23 in programma dal 5 al 6 settembre a Duisburg in Germania.

La giornata dello staff presidenziale è iniziata al mattino con la visita in casa e nella tabaccheria della famiglia Mondelli a Cernobbio, dove Abbagnale è stato accolto con grande soddisfazione. «Non capita tutti i giorni di ricevere in casa il presidente della federazione - è al settimo cielo Filippo Mondelli - che oltre a essere un mito del canottaggio è un grande uomo. Abbiamo parlato tanto. Io ho esposto i miei progetti del dopo malattia e lui mi incoraggiato a non demordere mai. Sicuramente dopo il nostro colloquio sono ancor più determinato. Poi alla fine siamo andati tutti e due in negozio a prenderci un caffè come vecchi amici. Abbiamo poi pranzato tutti alla Canottieri Moltrasio, la mia società dove sono cresciuto come atleta».

Cosa hai detto a Giuseppe Abbagnale? « Gli ho parlato dei miei progetti, che sapeva già ma che ha voluto glieli ribadissi: ho ancora due chemioterapie che spero di terminare a fine novembre, poi faccio la riabilitazione e il prossimo marzo riprendo ad allenarmi. Sarà durissima, ma non mi arrenderò mai come ho sempre fatto. Le Olimpiadi restano il mio obiettivo».

Nel pomeriggio Abbagnale è arrivato al Centro Remiero di Eupilio, accolto dal presidente Fabrizio Quaglino e salutato con entusiasmo dagli atleti e dai tecnici che stanno svolgendo il raduno nazionale. «Ho trovato un ambiente molto vivace e motivato - assicura - che mi fa ben sperare nella ripresa del canottaggio dopo il lockdown. Il centro remiero è molto migliorato rispetto all’ultima volta in cui sono venuto. Ciò risponde ai miei obiettivi di far diventare sempre più operativi i poli di riferimento per i raduni decentrati e per lo svolgimento di eventi internazionali. Lo prova il fatto che se negli anni precedenti qui si facevano solo raduni di settore, questo è un raduno completo della squadra nazionale Under 23».

Come ha trovato Filippo Mondelli? «Il leone di sempre. Ci sentiamo spesso per telefono e glielo avevo promesso di andare a casa sua, così ho colto questa occasione per farlo. È un caro ragazzo e lo ammiro prima come uomo e poi come atleta. Con la forza di volontà che dimostra, riuscirà a uscire dalla malattia che lo ha colpito e a raggiungere i suoi obiettivi».

«Il canottaggio - chiosa Abbagnale - ha bisogno di uomini come lui».

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