Abbate: «Adesso ho una sfida in più
Correre e vincere nel nome di papà»

Si racconta Tullio Junior, il figlio del campionissimo recentemente scomparso

Il 1° maggio 2019, sul gradino più alto del podio di Rouen a festeggiare con Guido Cappellini e il Team Abu Dhabi la vittoria assoluta della 24 Ore motonautica, Tullio Abbate Junior non avrebbe mai pensato di trovarsi un anno dopo a casa con tanti pensieri e ricordi per la testa.

Prima l’incidente alla Centomiglia lo scorso novembre, poi la scomparsa di papà Tullio Senior solo venti giorni fa, tanto impietosamente portato via dal coronavisus. «Dopo 15 anni – dice con il magone - ho passato questo 1° maggio a casa. Dal 2006 questa data per me voleva dire Rouen Normandia , la 24 Ore, la gara più lunga del mondo, che mi ha dato due vittorie assolute e due di classe. Quando ho cominciato ero il solo italiano che correva circondato dagli specialisti della notte. Sì la prima notte è stata un incubo, poi ho imparato a gestire il buio e a rispettare la Senna . Ho perso la gara tante volte , ma sono salito sul podio con una bella frequenza. Nel 2008 ci siamo presentati con una barca di un metro più corta di tutta la concorrenza, pensavano fossi pazzo , oggi tutti corrono così. Ho visto i miei piangere per le sconfitte ma anche gioire per le vittorie. Papà Tullio è sempre stato con me».

Quest’anno non ci sarà la gara? «No. In un primo momento era stata rinviata ad ottobre, ma ora la federazione francese l’ha cancellata proprio, come ha cancellato anche il campionato nazionale di F2. Arrivederci a Rouen, quindi, nel 2021».

Cosa farà quest’anno? «Ho lavorato con papà nel cantiere di Schignano fino al 10 marzo e il giorno dopo si è ammalato. Sembrava una banale influenza, ma poi purtroppo è finita male come sappiamo. Fortunatamente i miei collaboratori mi sono vicini, permettendomi di rispettare tutte le consegne delle barche in produzione. Io voglio continuare anche a correre, nonostante porti ancora le conseguenze dell’incidente, che mi ha causato l’inclinazione di tre vertebre».

Lo Yacht Club Como dedicherà la Centomiglia di quest’anno a papà Tullio. Ci sarà? «Ringrazio il presidente Giancarlo Ge per questa decisione che ci ha fatto tanto piacere. Non so ancora se correrò. Prima voglio fare il campionato italiano di Formula 2 a San Nazzaro sul Po, che tutti speriamo si possa svolgere il 19 luglio e che sarebbe soprattutto un test sulla mia completa riabilitazione fisica. La Centomiglia, comunque, rimane sempre una mia priorità se non quest’anno, sicuramente l’anno prossimo per continuare la tradizione degli Abbate, dal nonno Guido a papà, che ha il record di 11 vittorie. Di sicuro ci saranno i piloti dello Special Team, mio nipote Giacomo Sacchi e Leo Assi».

Riuscirà a battere il primato di Tullio Senior? «Ci proverò senz’altro. Ho già un progetto da realizzare: una nuova barca, un fuoribordo innovativo rigorosamente dalla linea Abbate, che sarà molto veloce e performante. È mio desiderio mettere anche una pietra sopra alla tribolata vicenda della squalifica del 2018. Nella triste circostanza della monte di papà, tra le tante testimonianze di affetto e vicinanza, ci sono state anche quelle dei presidenti del Coni Giovanni Malagò e della federazione motonautica Vincenzo Iaconianni. Li ringrazio entrambi».

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