Albese non dimentica, 25 anni dopo
È questo il Casartelli più bello

Un intero paese e una folla di amici, appassionati ed ex compagni per il triste anniversario

La platea, fatta di amici, conoscenti e appassionati della bicicletta, è piena. Il buio non è ancora calato su Albese con Cassano quando il sindaco Carlo Ballabio, evidentemente emozionato per l’avvio di un evento che ricorda qualcuno che da un quarto di secolo esatto non è più fisicamente tra i presenti, parla di un «libretto delle istruzioni» non scritto che, ai primi cittadini del paese, ricorderebbe ai nuovi eletti la necessità di «voler bene a Fabio».

In queste poche parole, buttate lì quasi scherzosamente per provare a lenire la giusta commozione del momento, sta tutto il senso di una serata, quella organizzata al parco comunale, per ricordare nel migliore dei modi la figura di Fabio Casartelli, lo sfortunato corridore albesino scomparso esattamente 25 anni fa a seguito di una rovinosa caduta a Tour de France. Casartelli, che stava correndo la 15a tappa, cadde lungo la discesa del Portet d’Aspet: altri colleghi riuscirono a rimettersi in piedi e a riprendere la gara; lui no, rimase a terra e, nonostante i tentativi di rianimarlo, morì a 25 anni non ancora compiuti.

Dell’epilogo che nessuno avrebbe mai voluto vivere, peraltro, s’è parlato proprio poco. Non era questo, del resto, il motivo che ha riunito così tante persone (almeno 200 i partecipanti all’iniziativa voluta dal Comune e dalla Fondazione Casartelli, con il sostegno della locale pro loco) in una serata di luglio carica di significato.

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