Ali agli Europei indoor sui 60
«È tutto nuovo, ma ci credo»

Il giovane velocista comasco al primo grande esame della carriera

Quando domani alle 10.20 si appoggerà al blocco di partenza nel palazzetto di Torun, in Polonia. per la batteria, sarà la quarta volta in carriera che affronterà i 60 metri piani indoor.

Basta questo dato a circoscrivere l’impresa che ha compiuto Chituru Ali, l’unico comasco che ha intascato il diritto a partecipare ai Campionati europei assoluti al coperto. Possiamo tifare però anche per Alessia Trost, che dalla scorsa estate abita e si allena a Como, e che inizierà il suo percorso questo pomeriggio con la qualificazione del salto in alto. La friuliana può aspirare, nella finale di domenica ad un posto sul podio.

Dovrà invece passare due turni Ali per entrare tra gli “uomini jet” del vecchio continente, che si contenderanno lo scettro sabato alle 21. All’albatese (21 anni) non è precluso nessun obiettivo. E non per presunzione ma semplicemente perché nessuno sa quali siano le sue “dimensioni” nella velocità.

«Un mese fa non avevo nemmeno un tempo sui 60 piani e non avevo idea di quanto potessi fare -spiega il portacolori delle Fiamme Gialle, che indosserà, per la prima volta, la maglia della nazionale assoluta dopo quella Under 23 del 2019 negli ostacoli -.Per me era tutta una cosa nuova. La distanza non è l’ideale per le mie caratteristiche -preferisco i 100 e i 200 -e non amo nemmeno le indoor. Ma abbiamo voluto provare».

Sotto la guida del fidato tecnico comasco Daniele Parrilli, Ali ha abbassato, ad ogni uscita, il personale sino ad arrivare al 6”69 dell’argento dei tricolori assoluti. Ma è chiaro che i miglioramenti non sono ancora finiti. E siccome a Torun per andare avanti bisogna essere sempre più veloci, prepariamoci ad aggiornare ancora i record dell’albatese. Che ovviamente è soddisfatto di aver centrato il primo obiettivo stagionale, per giunta in sala.

«Penso che la convocazione sia stato un riconoscimento per aver voluto rischiare, lasciando gli ostacoli, per dedicarmi al piano -dice l’albatese -.C’è molta concorrenza ma quella mi stimola. E’ stato tutta una cosa nuova e ho dovuto prenderci la mano, ma da com’è andata non posso che essere soddisfatto». Adesso però viene il bello.

Perché, come ha detto il direttore tecnico della nazionale, Antonio Latorre, Torun è il primo passaggio di un percorso che ci porterà fino a Tokyo a fine luglio.

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