Ali, anche nel tatuaggio
Chituru pronto al decollo

L’albatese (21 anni) non si nasconde dietro le frasi fatte e così dice quello che pensa dopo la doppia esibizione al meeting di Rieti

«Non potevo essere soddisfatto. Volevo fare un tempo migliore». La schiettezza è una delle doti di Chituru Ali. Al pari della voglia di mettersi sempre alla prova.

L’albatese (21 anni) non si nasconde dietro le frasi fatte e così dice quello che pensa dopo la doppia esibizione al meeting di Rieti, nei 100 metri al fianco del numero uno italiano Filippo Tortu.

«Certo il 10”41 nella serie è il mio primato personale - spiega il portacolori del Cus Insubria Varese/Como -, ma prima avevo una sola uscita sulla distanza in una gara dell’anno scorso dove, tra l’altro, mi ero rialzato diversi metri prima del traguardo per un problema fisico che avevo accusato nella spinta iniziale. Da Rieti mi aspettavo qualcosa di più».

Anche sulla pista laziale ha accusato un problema.

«Purtroppo sì:avevo un fastidio a una caviglia, che mi è venuto fuori l’altra settimana, dopo il primato sui 150 metri a Milano (record italiano Under 23 ndr). Un problema che potrebbe anche impedirmi di gareggiare il 16 luglio a Savona, sui 100 ancora con Tortu. E per questo nel dopo gara ero molto contrariato».

A proposito di Tortu, il brianzolo si è accorto di lei?

«Abbiamo scambiato qualche battuta in pista -poche perché eravamo, giustamente, entrambi concentrati - e poi mi ha scritto sul cellulare, facendomi i complimenti.

Si sono accorti anche i responsabili tecnici della federazione, a partire dal “numero uno” Antonio Latorre».

Si parla addirittura di nazionale assoluta.

«Sono giunte anche a me alcuni voci che parlano di un possibile utilizzo nella staffetta 4x100, che dovrà strappare la qualificazione olimpica. Fanno molto piacere ma adesso io penso solo a fare un tempo che rispecchi di più le mie qualità sulla distanza. Non penso alle voci:voglio dimostrare quello che valgo».

Un posto in una nelle due frazioni lanciate non potrebbe essere una chimera, limando un paio di decimi.

«Sicuramente non in prima, visto che proprio in questo periodo sto lavorando molto per migliorare la partenza. La sto cambiando per adattarla alla velocità. Ma prima c’è da abbassare il mio personal best».

Vietato parlare di Olimpiadi?

«È il sogno di tutti, ma adesso devo lavorare e migliorare. Per farlo diventare realtà ci vogliono le prestazioni e i risultati».

Si parla molto anche del suo tatuaggio sulla schiena. Quando l’ha completato ha detto: «I genitori possono donare ai figli solamente due cose: le radici e le ali».

«Credo nei simbolismi: le radici rappresentano la mia famiglia dalle quali partono due “ali” che richiamano il mio cognome e la voglia di andare sempre più in alto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA