Allievi: «Vittoria importante
È per restituite entusiasmo»

Il presidente della Pallacanestro Cantù dopo il successo nel derby con Varese

Il match salvezza fra Cantù e Varese va all’Acqua San Bernardo e a fine partita un breve punto della situazione lo fa il presidente della Pallacanestro Cantù, Roberto Allievi, al quale chiediamo se, quando l’attuale staff dirigenziale aveva preso in mano le redini della società, si era giustamente guardato principalmente ai problemi di gestione economica senza però aspettare di ritrovarsi a temere per la permanenza in serie A: “La situazione economica era drammatica, la prima cosa alla quale abbiamo pensato era stata quella di ristrutturare il debito pregresso. Ma con un’operazione di questo genere sapevamo che per questo primo anno di gestione le risorse sarebbero state molto limitate, ed il rischio di trovarci a lottare per la salvezza era sicuramente prevedibile. Siamo stati molto prudenti nel definire il budget per la costruzione della squadra, ci siamo trovati in corso d’opera ad effettuare alcune scelte, ma si sa che con poca disponibilità economica per quanto riguarda gli stranieri si devono prendere dei rookies, con tutti i rischi del caso, un anno va tutto bene, un altro meno. In definitiva no, lottare per la salvezza non è stato per nulla inatteso”.

La vittoria con Varese, ed il conseguente 2-0 nei confronti diretti (pur con le partite da recuperare da parte dei varesini), non risolve definitivamente nulla per quanto riguarda la permanenza in A ma è sicuramente un aspetto molto positivo: “La classifica è ancora tutta da disegnare, mancano tante partite. Oggi il successo è stato importante soprattutto per ridare entusiasmo alla squadra e a tutto l’ambiente. Chiaro comunque che il nostro obiettivo è quello di salvarci sul campo”.

Vittoria significativa anche per salutare l’arrivo del nuovo coach Piero Bucchi; ha visto qualcosa di diverso rispetto alle partite più recenti? “E’ stata una scelta ponderata, quella di chiamare Bucchi, anche lui è un allenatore di grande esperienza. In quattro giorni non ha certo potuto cambiare molto, i miglioramenti sono stati più visibili dal punto di vista dell’atteggiamento di tutta la squadra, lui e noi abbiamo trasmesso a tutti i giocatori il necessario senso di responsabilità, e tutti quelli scesi in campo hanno dato qualcosa”.

La chiusura è su Kennedy, anche oggi settimo straniero e fuori dai dodici a referto; che ne sarà di lui, verrà ‘tagliato’? “E’ una scelta che spetta ovviamente all’allenatore, ma non possiamo certo chiedergli di prendere una simile decisione dopo meno di una settimana con noi”.

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