Alzate e l’omaggio a Centi
La maglia numero 4 a tutti

Esempio di spirito di sacrificio e leadership.

l numero 4 (un omaggio a Giancarlo Centi, bandiera del Calcio Como e attuale responsabile del settore giovanile azzurro) sulla schiena di tutti i ragazzi della scuola calcio dell’Aso Alzate Brianza è un simbolo: è il numero che racchiude spirito di sacrificio del mediano, leadership silenziosa e lavoro di squadra.

Qualità, in questo momento di emergenza, messe solo in ripostiglio, ma pronte a essere riproposte.

«Ma solo quando l’emergenza sarà davvero finita, perché prima di tutto vogliamo sicurezza: anche la Delegazione di Como ha forti dubbi sulla ripresa a settembre», dice Maurizio Ronchi, responsabile del settore giovanile della società, 240 tesserati dagli Allievi alla Scuola Calcio.

Bella realtà di puro settore giovanile, la società è alle prese con il blocco dell’attività e sta studiando la ripartenza: «Ci sentiamo quasi quotidianamente con i dirigenti, gestiamo per quel poco che possiamo fare - prosegue Ronchi, un passato da calciatore e allenatore -. Prima o poi ripartiremo, cercando di aiutare le famiglie, con quote meno onerose per l’anno prossimo. Ma abbiamo un vantaggio: siamo una società semplice, legata all’oratorio, ci basta poco per rimetterci in carreggiata. Purtroppo non potremo fare il nostro campus estivo, tra calcio e studio ed è saltata la collaborazione con le scuole, ma siamo tutti uniti: il nostro presidente Ballabio ha garantito che si ripartirà con lo stesso staff».

I problemi non mancheranno, anche nel futuro: «La scuola può garantire le distanza sociale, ma una piccola società di calcio? Spero che la paura non incentivi gli abbandoni- continua il responsabile del settore giovanile dell’Alzate Brianza -. Mi dispiace che in serie A si continui a parlare di ripresa del campionato, a fronte di 500 morti al giorno».

In queste lunghe settimane senza calcio, la società più che allenamenti da fare a casa ha proposto… letture: «Questo è il tempo della riflessione, del ripensare ai nostri atteggiamenti. Personalmente ho consigliato alcuni libri: i miei “piccolini” della scuola calcio mi mandano sempre un messaggio, io invio loro qualche titolo - conclude Ronchi nella sua analisi -. Un esempio? “I ragazzi della via Pál”, un libro vecchio, ma in cui c’è un bellissimo messaggio sul valore del gruppo e dello spirito di squadra».n 

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