Arnaboldi non si ferma
La cura Nargiso è ok

Grazie al successo a L’Aquila, Arnaboldi lunedì sarà nei primi 600 al mondo. Passerà dalla 627esima posizione alla 570esima

Ora Federico Arnaboldi non vuole fermarsi più. Reduce dalla sua seconda vittoria consecutiva in un torneo internazionale Itf – gli ex Futures – disputato al Circolo Tennis L’Aquila, per il tennista canturino è arrivato il tempo di guardare avanti.

E, inevitabilmente, di alzare l’asticella. Nel tennis, e al suo livello, significa cominciare a bazzicare il circuito dei Challenger Atp.

Intanto, senza pausa, oggi comincerà un altro torneo Itf a Perugia – terra rossa, montepremi di 15 mila dollari – dove è inserito nel tabellone principale e dove sarà per la prima volta tra le teste di serie, numero 7 per l’esattezza.

Domenica, sulla terra rossa abruzzese, ha avuto la meglio in rimonta in tre set (4-6 7-5 6-1) del bolzanino Alexander Weis: dodici partite vinte consecutive per Federico, conteggiando anche quelle di Bergamo, dove si era imposto un mese fa: «È un bel momento – ammette il ventunenne canturino – anche se devo dire che la finale a L’Aquila non è stata una delle mie migliori partite».

È stata una fina combattuta e strana, nel senso che l’avversario è stato costretto dal maltempo del sabato a disputare la semifinale al mattino, per poi affrontare Arnaboldi nel pomeriggio.

Grazie al successo a L’Aquila, Arnaboldi lunedì sarà nei primi 600 al mondo. Passerà dalla 627esima posizione alla 570esima e ora attende le wild card della Federazione per poter partecipare ai Challenger: «Ora salire diventa sempre più difficile, occorre vincere sempre gli Itf. Ma è il momento di misurarsi a un livello più alto. Per ora sono soddisfatto del mio 2021, ma è vietato fermarsi, altrimenti si rischia di tornare indietro in fretta».

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