Atletica dopo Covid: meno Master e più giovani

Analisi I genitori durante la pandemia hanno scelto l’atletica perché è uno sport individuale e dove non c’è alcun tipo di contatto

La pandemia ha avuto effetti diversi sull’atletica leggera comasca. Al boom di iscrizioni tra i più piccoli, gli Esordienti ha fatto da contraltare la diminuzione dei praticanti tra i master. Le categorie intermedie sono rimate invece pressoché invariate, fatto salvo un aumento, quasi fisiologico, a seguito dei successi italiani alle Olimpiadi di Tokyo.

Il ritorno alla normalità ha portato all’apertura ai meeting indoor, che hanno raccolto adesioni a valanga, a dimostrazione della grande voglia di atletica. «Come numeri non siamo ancora tornati a livello del 2019, prima del Covid, ma siamo sulla buona strada -spiega Francesca Pirotta, presidente del Comitato Como/Lecco della Fidal -.La speranza è di riposizionarci su 5300 tesserati di quattro anni fa. Attualmente siamo a quota 3500 ma c’è da dire che le iscrizioni non sono ancora chiuse e, soprattutto tra i più giovani, le società tendono a fare il tesseramento al momento della disputa delle gare all’aperto. Per ora infatti le indoor sono solo per le altre categorie. Anche se il 12 marzo abbiamo messo in calendario un meeting per i più giovani, nel palazzetto di Bergamo, visto che non ci sono impianti nelle due nostre province». I dati confermano il vistoso calo dei master. «Nel 2019 il nostro comitato poteva contare su 2100 atleti “over” -prosegue Pirotta -.L’anno dopo erano scesi a 1500 per poi scivolare nel 2021 attorno ai mille. Tutto a causa della pandemia e delle restrizioni, ma anche delle preoccupazioni. Nel 2022 abbiamo assistito ad una risalita a quota 1100 che dovrebbe proseguire anche per questa stagione. Anche per i master il tesseramento dovrebbe avere un’altra impennata con l’avvio della stagione all’aperto». Come detto il boom ha interessato soprattutto le categorie in età scolare. «I genitori durante la pandemia hanno scelto l’atletica perché è uno sport individuale e dove non c’è alcun tipo di contatto -spiega Pirotta -. E che si svolge in larga parte all’aria aperta e non negli impianti al chiuso. L’anno scorso poi hanno fatto da traino le Olimpiadi. Adesso sembra esserci un assestamento, anche se le somme potremo tirarle solo fra qualche mese».

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