Giorgi: «Mi basta il Tricolore
Al record ci penseremo poi»

La cabiatese è la neo campionessa italiana di marcia sulla 35 chilometri

Il primo titolo italiano del 2021 è stato conquistato da Eleonora Giorgi. La vittoria della cabiatese (31 anni) nella prima edizione ufficiale del campionato tricolore della 35 chilometri di marcia è passata quasi inosservata.

Il successo della portacolori delle Fiamme Azzurre, per il ristretto campo delle partenti e per la qualità superiore dell’allieva di coach Gianni Perricelli, era dato per scontato e l’attesa era per il tempo, con la prospettiva dell’assalto alla miglior prestazione mondiale.

Giorgi invece non è riuscita ad avvicinare il primato di 2h43’43” che aveva stabilito l’anno scorso a Grosseto, chiudendo di 21 secondi sopra le tre ore. Eppure la vittoria è importante: perché è stata ottenuta dopo 12 mesi esatti di assenza dalle gare (per la pandemia e per gli infortuni) e perché è arrivata grazie alla grinta e alla forza di volontà della comasca.

Le stesse armi che l’hanno portata a conquistare il bronzo nel mondiale della cinquanta a Doha nel 2019. Come allora anche ad Ostia, Giorgi ha dovuto “battere” anche le condizioni meteo: negli Emirati il grandissimo caldo, sul litorale romano il vento e il freddo.

«Non credo di aver mai marciato con queste condizioni atmosferiche, comunque anomale per Ostia in questo periodo - spiega la cabiatese -.È stata “tostissima”: nel rettilineo più lungo del circuito le raffiche erano frontali e decisamente fastidiose, tagliavano le gambe. Fin dalla partenza ho capito che non sarebbe stato possibile migliorare il record personale e quindi ho puntato a terminare la prova per onorare il titolo italiano, senza esagerare e magari “suonarmi”. L’avrei pagato nei prossimi allenamenti».

Rotto il ghiaccio, adesso Giorgi guarda al futuro e al grande appuntamento olimpico. «Sono contentissima di essere tornata in gara dopo un anno, e ci tenevo a vincere il tricolore - dice -.Per fare il tempo non mancheranno occasioni, magari già a partire dagli Europei a squadre di Podebrady in maggio. Intanto penso alla 20 km, la distanza per le Olimpiadi di Tokyo, sulla quale riprenderò a gareggiare da marzo-aprile».

Il calendario verso i Giochi però è ancora da riempire. «Tutto dipenderà da quanto si potrà viaggiare nei prossimi mesi: nemmeno in questa stagione è semplice definire l’agenda», conclude.

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