Basile: «Gerasimenko a Cantù
è una mano del Signore»

Intervista con l’indimenticato ex giocatore canturino Gianluca Basile che domenica affronterà l’Acqua Vitasnella al Pianella.

Gianluca Basile che ne pensa dell’avvento a Cantù di Dmitry Gerasimenko?

«Tutto il bene possibile. Perché è una fortuna per Cantù aver trovato un personaggio del genere».

Insomma, se fosse un fan canturino farebbe salti di gioia: è così?

«Sicuramente. Senza scordare però una figura chiave di questo club negli ultimi anni quale quella di Anna Cremascoli. Perché è grazie a lei e ai suoi cospicui investimenti che questa “piazza” così importante è tornata protagonista ad alto livello, ha fatto un figurone in Eurolega e ha riportato enorme entusiasmo sugli spalti. Le si potrebbe pure fare un monumento».

Che messaggio sta cercando di far passare?

«Che certo i tifosi potevano ritenere più solida una proprietà Cremascoli, ma che - peraltro per stessa ammissione di Anna - quella proprietà ora non avrebbe più avuto tanto futuro. Per questo motivo vedo come una benedizione l’ingresso di Gerasimenko. Una mano del Signore, insomma. E comprendo altrettanto bene come il nuovo patron si sia potuto entusiasmare e innamorare al volo di Cantù, perché questo è davvero un posto speciale. Che ti cattura, ti rapisce, ti coinvolge e ti trascina».

Morale della favola?

«Io me lo terrei stretto uno così. Se un soggetto che sarà pure posseduto da un pizzico di follia ma che certamente ha qualche soldo (e mi tengo stretto...) si fa prendere dal gioco intervenendo così come sta facendo lui, perché gettargli la croce addosso a prescindere?».

L’intervista in versione integrale sull’edizione de La Provincia in edicola venerdì 15 gennaio

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