Basket: Cantù si scopre grande
Un segnale forte al campionato

La vittoria a Roma certifica le ambizioni Sette successi in otto gare tra Coppa e serie A

Il delitto perfetto. Cantù vince a Roma contro un’avversaria potenzialmente più forte nella riedizione dell’ultima semifinale scudetto. Vince pur senza poter schierare la propria punta di riferimento, ovvero Aradori, in panchina e nulla più per non comprometterne la convalescenza post infortunio. E vince pur in contumacia di Ragland, vale a dire della sua guida abituale, dell’uomo che più veniva ritenuto imprescindibile per le fortune di questa squadra. In effetti, a Roma il buon Joe è andato completamente fuori giri per la prima volta in stagione.

Insomma, anche con due dei suoi tre tenori che per un verso o per l’altro non hanno emesso acuti, Cantù se n’è tornata con due punti d’oro da una trasferta cerchiata di rosso quanto a grado di difficoltà. E sono state un po’ tutte le anime della squadra a mettere ognuna il più classico dei mattoncini.

Da una squadra che ha avuto un precampionato tribolato tra assenze e infortuni ci si poteva anche attendere un avvio di stagione claudicante, fidando semmai su un deciso miglioramento in corsa d’opera. Al contrario, Cantù è partita in tromba accusando una sola sconfitta in gare ufficiali tra Italia ed Europa e mettendo in mostra un gioco efficace e divertente.

L’articolo integrale sull’edizione de La Provincia in edicola martedì 5 novembre

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