Basket, diritti tv e format
Le novità piacciono Cantù

Umbero Gandini è l’uomo nuovo della Lega: prima idea, il ritorno delle partite in chiaro in televisione

Eletto (anche se la formula ufficialmente utilizzata è “designato”) il nuovo amministratore delegato della Lega basket. All’unanimità, vale a dire 17 sì su 17 aventi diritto al voto - palese -, l’assemblea di Lega che ieri si è riunita a Bologna (si fa per dire poiché in sede erano rappresentate soltanto i due club cittadini di Virtus e Fortitudo, mentre il resto del mondo ha partecipato tramite videoconferenza) ha provveduto a istituire la figura dell’amministratore delegato individuando in Umberto Gandini “la persona designata all’incarico”.

«Un cambiamento importante - fa presente Andrea Mauri, l’ad della Pallacanestro Cantù che rappresenta il club in Lega - propedeutico a una bella ristrutturazione dei meccanismi di una Lega che si vuol così dotare di un’organizzazione moderna. Positivo altresì il fatto che sia stato votato all’unanimità poiché significa che c’è la volontà comune di far bene e di migliorare sia a livello di lega che di sistema. Tra l’altro, Gandini è un manager di primo livello che proviene dal calcio, mondo che un po’ tutti noi prendiamo abitualmente quale punto di riferimento. Arriva un top manager dall’esterno, con nuove idee. Insomma, un bell’inizio per un nuovo corso».

A Gandini, che in passato aveva maturato esperienza in Fininvest, in particolare nell’ambito dei diritti televisivi, le società di serie A chiedono appunto innanzitutto che si volti pagina a proposito di tv. Ovvero che la serie A torni ad avere una copertura in chiaro perché se un prodotto non lo vedi poi fa fatica a venderlo. Al momento, infatti, il basket può essere ritenuto, televisivamente parlando, un prodotto di nicchia che senza dubbio con Eurosport Player soddisfa quelli che sono già i suoi tifosi ma che non arriva a conquistare nuovi appassionati.

L’ipotesi, invece, che pure era stata ventilata di ridurre il campionato a 14 squadre sembra essere subito caduta. Resta sul tavolo il ritorno al numero pari delle squadre - 16 - ma dovrà essere la Fip a gestire la situazione con la Lega di serie A2. Intanto, per la prossima stagione - salvo che nel frattempo nessuna società sparisca o si ritiri - sono confermate le 17 squadre e le due retrocessioni.

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