Basket: Hicks, ultimo Cameo
«Ho deciso, smetto di giocare»

Una delle ultime stelle della Comense, si ritira dall’attività

Cameo Hicks, una delle ultime stelle della Comense, si ritira dall’attività.

La giocatrice californiana ha deciso di seguire gli impegni lavorativi del marito, che a sua volta abbandona il basket, a Zurigo. Hicks ha disputato l’ultima stagione nella ticinese Riva San Vitale, dove è risultata capocannoniere (29 punti) e mvp per valutazione (ben 31 di media) del campionato svizzero. Sfuma dunque per Aldo Corno, nuovo coach di Riva, l’occasione di averla nelle proprie fila.

In precedenza nella Comense, in sole due stagioni e 54 presenze in campionato sotto la guida di Barbiero, Hicks era diventata una beniamina. Giocatrice fantastica per la sua classe, le sue scorribande incontenibili, la duttilità che da guardia mancina l’hanno portata a giocare play o ala, nonché le doti umane, era stata una rivelazione tanto da risultare prima vice e poi capocannoniere della serie A1 e una delle migliori giocatrici nerostellate dell’ultimo decennio.

«Quella di smettere era un’idea che avevo in testa già da un paio d’anni - spiega “Cam” - e ora posso dire che è arrivato il momento giusto. A Stabio avevo un lavoro che conciliavo con il basket, ma da due mesi mio marito si è trasferito a Zurigo. Siccome ho sempre pensato che la pallacanestro non è tutto e abbiamo dei progetti familiari, e magari fra un anno un figlio, è stato facile decidere di concentrarmi sulla famiglia e seguirlo. A Zurigo c’è una squadra in serie B ma non me la sento più. Smetto e non ho nessun rimpianto. Anzi sono contenta di poter fare questa scelta e non perché condizionata da infortuni o dalla carriera».

I due anni a Como però resteranno nello scrigno dei ricordi. «Sì sono stati veramente belli. Mi resta soprattutto il ricordo dell’amicizia, di una squadra e un gruppo bellissimo, tanto che ho mantenuto i contatti con tante di loro. E chiaramente è un peccato che la Comense non ci sia più». Gli ultimi saluti per chi sono? «Per tutti gli amici e i tifosi della Comense, per il presidente Pennestrì, e per i dirigenti da Migliavada a Colombo e tutti gli altri».

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