Basket, Lega bollente
Allievi il pacificatore

Roberto Allievi è tornato in Lega, a Bologna. Ne era stato presidente per un biennio, dal ’94 al ’96

Roberto Allievi è tornato in Lega, a Bologna. Ne era stato presidente per un biennio, dal ’94 al ’96, mentre lunedì ha cercato – rappresentando la Pallacanestro Cantù - di riportare serenità e unità di intenti in un’assemblea fumantina. Perché il basket italiano, da mesi, è in stato di caos. E l’assemblea dei club ha avuto lunedì mattina un momento di svolta: il presidente Egidio Bianchi, si è dimesso, la palla passa a tre club – quelli più influenti – vale a dire Milano, Virtus Bologna e Sassari, che dovranno scegliere il nome del successore in tempi relativamente brevi.

Cantù era rappresentata dall’ad Andrea Mauri e da Roberto Allievi, membro del Cda del club. Non solo come semplice accompagnatore: Mauri ha voluto al suo fianco un uomo di grande esperienza e che conosce a menadito la materia.

E un’idea di saggezza, Allievi l’ha data nel corso del suo intervento. Un ritorno “romantico”, ma non certo privo di contenuti, in un ambiente che ha frequentato prima come dirigente di club e poi come presidente di Lega: «È evidente il clima di contrasto che oggi regna nel nostro basket – ha detto Allievi -: non si può andare avanti così, per questo motivo ho richiamato tutti a un senso di responsabilità». Le sfide, per Allievi, sono tante e difficili: «Dobbiamo rilanciare l’immagine del movimento, studiare strategie di marketing e c’è sempre sul tavolo la questione dei diritti televisivi: non è il momento delle divisioni, ma dell’unità. Ho fatto presente che ci deve essere un progetto che rappresenti tutte le anime del basket, non solo le grandi piazze».

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