Cantù con il fiatone, ma si ritrova
Vince a Capo d’Orlando in volata

Dopo una gara in controllo, la squadra di Sodini è passata al supplementare. Che festa per il coach, fresco ex

Batticuore Cantù: vince ancora (la seconda di fila), ma che fatica. E dopo un supplementare. Una gara in controllo per tre quarti, quella poi vinta da biancoblù, con Capo d’Orlando che sembrava troppo decimata per poter resistere all’urto della banda Sodini.

E che invece se l’è giocata fino alla fine, rientrando dal -19 e portando la S. Bernardo al supplementare: 93-104 il finale, 23 punti di Bryant e 22 di Allen.

Ne è nato un match inizialmente con poca storia e che poi si è infiammato nel quarto conclusivo quando Capo è arrivato fino al -3, 72-75 al 34’): a parte il 2-0 iniziale, la S.Bernardo ha condotto dall’inizio alla fine.

Il primo quarto s’è chiuso sul 16-26, all’intervallo si è andati sul 39-53 e a fine terzo si era sul 63-73, per andare al supplementare sull’89-89. Dove, fortuna per Sodini, ha giocato solo Cantù.

Paura per Bryant, caduto a terra a fine quarto quarto: in panchina zoppicante per il dolore al ginocchio, è poi rientrato a metà del supplementare.

Grande accoglienza, prima della gara, per Marco Sodini, ex freschissimo e che in Sicilia ha vissuto tre intense stagioni.

«Mi ha fatto effetto andare a destra uscendo dagli spogliatoi e non trovare Venza e Sussi - spiega Sodini che per il suo ritorno non ha ritrovato nemmeno patron Sindoni, all’estero per lavoro -. È chiaro che 3 anni di vita non si cancellano in un istante, il mio affetto per Capo si è radicato nel tempo grazie alla gente al calore delle persone soprattutto, alla comprensione per tutto quello che è stato fatto sul piano sportivo. Ho ricevuto un’accoglienza decisamente inaspettata. Sono stato coccolato da tutti, mia figlia è nata qui (all’ospedale di Patti, nda)».

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