Cantù, e i playoff
Sodini: «Sfida fisica»

«Per noi ci doveva essere un percorso di crescita, essendo tutti nuovi, ma non so quanto sia stato recepito»

Luca Vitali è l’aggiunta di Cantù per i playoff. Un nome a sorpresa – con trattativa-lampo nata e chiusa nella giornata di ieri con il club, Napoli, e il giocatore – che si aggiunge quindi al roster canturino appena prima dell’inizio della serie contro Forlì, valida per i quarti di finale. Nome e ruolo su cui è ricaduta la scelta, comunque, non erano nelle previsioni. Vitali era già stato accostato a Cantù lo scorso gennaio per rimpiazzare Johnson, ma si optò per un play-guardia e si scelse Bryant.

Inoltre, si cercava un rimpiazzo per Sergio, un’ala: incassato il “no” del brindisino Udom, si è deciso di puntare su un play puro. Passando di fatto la palla a coach Sodini, che ha poche ore per inserirlo negli schemi. Al di là delle disquisizioni tecnico-tattiche, è però un’aggiunta di spessore, perché si parla di un ex Nazionale, esperto e capace di adattarsi alla svelta.

Playoff che si aprono domani alle 20.30 con la prima delle due gare interne contro Forlì – la seconda sarà lunedì alle 20.30 – e che coach Sodini ha presentato come il momento-clou della stagione. «Ci siamo preparati tutto l’anno, non è una sorpresa Cantù ai playoff, perché abbiamo sdoganato subito le nostre ambizioni. Abbiamo avuto un percorso con tante difficoltà, ma tutto ora si cancella: parte un campionato nuovo e diverso, dove servirà un’attenzione capillare sul singolo possesso». E Cantù, finalmente al completo, si presenta con numeri importanti: «Per noi ci doveva essere un percorso di crescita, essendo tutti nuovi, ma non so quanto sia stato recepito. Abbiamo giocato meno di due partite al completo e le abbiamo vinte. Senza un giocatore il record è 17-1, con due 5-4, tre partite con più di due assenti e ne abbiamo comunque vinta una. La squadra è praticamente imbattibile al completo, ma ora sarà un’altra storia».

Cosa comporta una serie? «Il tenore tecnico e fisico si innalzerà, sarà sempre più difficile accendere i vantaggi, perché l’avversaria prende contromisure. Aggiungo che in A2 non esistono quarti di finale facili, lo insegna la storia: Forlì arrivò prima l’anno scorso e uscì subito».

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