Frates: «Mai vista una partita
così. Ce la ricorderemo»

Il direttore tecnico di Cantù non ha dubbi: «Emozionanti i cinque supplementari di Piacenza. Siamo orgogliosissimi dei giocatori, spero pure i tifosi»

«Mai vissuta una partita così in quarant’anni di basket, mi ero fermato a tre supplementari…». Fabrizio Frates era in panchina al PalaBakery di Piacenza. Supporto, non solo tecnico, per coach Sodini e per i giocatori.

Testimone diretto dell’impresa della S.Bernardo Cantù, capace di battere dopo quattro supplementari una Bakery indomita.

«Un grande spettacolo»

«È una partita che si ricorderà – ammette il direttore tecnico biancoblù -, perché pur essendo una partita di regular season, senza coppe o scudetti in palio, è stata veramente emozionante. Sono contentissimo per chi è venuto, peccato per chi non c’era, perché è stato un grande spettacolo. L’impatto emotivo è stato notevole, alla fine abbiamo anche vinto conquistando due punti importantissimi».

Una rimonta portata a termine, quattro supplementari senza esclusione di colpi di scena. Ma come si fa a reggere tutto questo? «Bisogna cercare di far abbassare la pressione sanguigna, perché l’adrenalina entra in circolo, ma occorre restare lucidi. Con l’esperienza, si riesce un po’ a controllare l’emotività e la “pancia”, è necessario per fare le scelte giuste. E l’adrenalina ce l’hanno anche i giocatori: noi stiamo seduti a decidere cosa fare, noi in panchina per quanto possibile non dobbiamo farci coinvolgere».

La partita ha messo in luce tanti aspetti. Uno più di tutti, ossia che Cantù è davvero dura a morire: «Loro erano al massimo livello, pericolosissimi da tre e non solo: avrebbero meritato di vincere tanto quanto noi. Noi siamo stati bravi, va dato atto alla squadra di averci sempre creduto. Avevamo già vinto in passato ai supplementari e questo conferma che abbiamo tra le mani un gruppo per come l’avevamo pensato: una squadra di uomini veri prima ancora che di giocatori, che non si dà mai per vinta, che lotta su tutti i possessi, capace di recuperare 18 punti. Siamo orgogliosissimi dei giocatori e spero anche i nostri tifosi».

In una prova corale strabiliante, è emerso ancora una volta il talento di Zack Bryant: «Devo dire che quest’anno la pesca degli americani è andata oltre ogni rosea aspettativa. Il “bimbo” ci sta dando esplosività, energia e positività. È un diamante grezzo, perché ha ancora tanti margini, ha un potenziale clamoroso. Di lui mi piace la capacità che ha di assorbire tante informazioni. Bravo pure Allen, non è un caso che lo stiano seguendo con attenzione da piazze importanti».

«Nikolic si è immolato»

Posto che la coppia di Usa ha segnato 72 punti, la Cantù di Piacenza è stata anche molto altro: «Tutti hanno dato, quando chiamati in causa, un grande contributo. Cito per tutti Nikolic, che si è immolato in un ruolo non suo nella difesa su Morse».

Restano i due punti, una partita di cui si parlerà anche in futuro e una squadra che non ha tempo per riprendersi, alle prese con virus e febbroni: «Il problema è stato il covid pre Final Eight: non ne siamo usciti in maniera corretta, con la prudenza che era necessaria perché dovevamo giocare. Ora non ci possiamo allenare bene e non si può recuperare correttamente».

Quindi? «Dovremo essere bravi a gestire la situazione, grazie anche al lavoro del preparatore atletico e dello staff medico». L. Spo.

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