Avvertimento Meo: «Guai sottovalutare la Juvi Cremona»

Basket A2Sarà quasi un testacoda domani per Cantù. Ma Sacchetti mette in guardia squadra e ambiente: «L’ho vista nel derby: è viva anche senza americano»

Una Cantù da «montagne russe». La definizione porta in calce la firma di Meo Sacchetti, l’allenatore della San Bernardo che domani andrà in campo alle 18 per affrontare la Juvi Cremona.

Vincere per il comando

Quasi un testacoda con un solo obiettivo per Cantù: vincere, per chiudere in testa da sola il girone di andata. Un primo posto che Cantù si è costruita a suon di vittorie – la squadra è in serie positiva da otto turni - con un solo passo falso contro la Vanoli Cremona, l’avversaria designata in estate del team brianzolo.

E pure l’esperto coach, che non manca mai di pungolare la sua squadra, riconosce i meriti dei suoi ragazzi. Come sempre, senza abbondare con i complimenti: «Abbiamo vinto molte partite bene – ammette Sacchetti - con giocatori che hanno saputo fare la differenza e altri che hanno giocato meno bene. Significa che l’insieme di squadra c’è, anche se è normale che la ribalta se la prendano a turno vari giocatori. Siamo costruiti così, con un roster importante: non si può far giocare 40 minuti dieci giocatori. Penso che questa debba essere, in generale, la nostra forza: se tutti lo capiscono sarà un punto a nostro favore. Se invece dovessero prevalere i personalismi, diventerebbe una debolezza».

L’esame Juvi Cremona, per certi versi, può ricordare da vicino quello contro la Stella Azzurra di due settimane fa. Come allora, l’avversaria di domani è impantanata nei bassifondi della classifica.

Una sfida con pronostico totalmente a favore di Cantù, con previsione di vittoria in scioltezza, ma l’esame sul campo diede un responso ben diverso. Cantù riuscì a vincere solo dopo un supplementare, dopo una partita passata quasi sempre a inseguire.

C’è lo stesso pericolo contro la Juvi? «Ai giocatori non ho detto nulla di particolare. Ma è ovvio che se dovessimo ripetere quell’atteggiamento, non sarebbe più solo uno sbaglio, ma una dimostrazione di sufficienza, che non possiamo permetterci. Spero e credo che non ricapiterà più. Come stiamo? Hunt e Pini si sono allenati poco, vedremo. Stefanelli sta facendo buoni allenamenti, l’ho visto meno titubante, ma sappiamo che il suo pieno recupero sarà graduale».

Di certo la Juvi, che ha tra i suoi uomini più produttivi l’ex Trevon Allen, non è squadra che si arrende facilmente: «Ho visto il recupero di mercoledì contro la Vanoli, mi ha dato l’impressione di una squadra viva, che gioca con sentimento e molto presente. E hanno affrontato la Vanoli senza un americano e senza il pivot titolare, dando una risposta emotiva. Torniamo al solito discorso: non possiamo permetterci di sottovalutare nessuno. Se ricapita, significa che non siamo una squadra di alto livello».

«Sulle montagne russe»

Certo è che, magari non sempre in maniera limpida e lineare, Cantù si è issata al primo posto e può chiudere davanti il girone di andata: «I risultati ci hanno premiato, come atteggiamento siamo stati un po’ sulle montagne russe, con tanti saliscendi. Questa partita ci dirà se abbiamo veramente capito questa lezione. Vogliamo chiudere primi, ci aspetta la Coppa Italia: sarà un modo per cominciare a toccare con mano realtà diverse. Ci sono delle belle squadre anche di là, e attenzione a Udine: con l’arrivo di Alessandro Gentile può migliorare».

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