Brienza: «Noi per caso nel girone migliore ma con tanta voglia»

Intervista Mi sento quasi un intruso, perché noi sappiamo di avere un roster e un budget molto inferiore delle squadre del girone

Chissà, forse è meglio togliersi subito il “dente”. Ma tutto può essere tranne che un dispiacere rivedersi, per Cantù e i suoi tifosi, oltre che per Nicola Brienza. Canturino, ex giocatore e allenatore della Pallacanestro Cantù, spesso chiamato nei momenti difficili, alcuni tra i più bui della società. Da due stagioni allena Pistoia, la prima squadra che Cantù affronterà in trasferta nella seconda fase del campionato di A2, all’esordio nel girone Giallo. Una squadra che in casa ha perso una sola volta e che vanta la miglior difesa del girone.

Brienza, ancora una bella stagione dopo la Supercoppa vinta l’anno scorso e la semifinale playoff persa solo in gara 5…

Siamo entusiasti del nostro risultato, figlio di un percorso costante e solido. Al netto delle due partite che ci hanno tolto per l’esclusione di Ferrara, abbiamo vinto 20 partite. Ed è un risultato fantastico, che ci ha permesso di accedere al girone Giallo. Con quelle forti.

Lo sarete anche voi, no?

Mi sento quasi un intruso, perché noi sappiamo di avere un roster e un budget molto inferiore delle squadre del girone: c’è chi dice la metà, chi un terzo. Siamo consapevoli dell’enorme difficoltà del mese che ci aspetta, ma felicissimi di esserci.

Però in campo non ci vanno i budget e voi avete dimostrato di essere una forza reale del girone Rosso, o ci siamo persi qualcosa?

Vero, ma non è nemmeno giusto far finta che queste cose non esistano. Nel girone Verde le tre squadre vogliono salire, nel nostro Forlì e Cento si sono attrezzate per un campionato di altissimo livello: noi lotteremo come dei pazzi, consapevoli che l’obiettivo non è la risalita in A. Ma venderemo carissima la pelle.

Veniamo al dunque: domenica c’è Pistoia-Cantù. Ce la presenta?

Noi abbiamo perso la prima partita in casa nel recupero contro Cento e abbiamo costruito la nostra stagione e i nostri successi cercando di essere efficaci in difesa, sfruttando il talento in campo aperto. Cantù ha qualità e fisicità per essere determinante in difesa e forte in attacco.

La differenza?

In casa le nostre cose vengono meglio, c’è un “effetto Pianella”, passatemi il termine, che si sta ricreando.

Si è discusso e si discute molto sulla formula particolare del campionato. A lei piace?

Molto, la trovo entusiasmante. Il fatto che oggi le squadre si ritrovino a giocare contro team del proprio livello per determinare un ranking non solo è bello, è anche estremamente equo. Pensiamo al girone Salvezza: otto squadre partono da 6 punti e si giocano la salvezza tra di loro, non contro Cantù o Forlì.

Non lo dica però dalle parti di Cantù…

Con questa formula, Cantù lo scorso anno sarebbe passata con 8 punti e, azzardo, sarebbe in serie A. Si contesta che le ultime partite della prima fase sono state senza senso? Accade tutti gli anni e a tutti i livelli. Come giudicare la lotta scudetto in serie A di calcio con il Napoli con quel vantaggio?

Quindi?

Quindi, guardando al girone Giallo, dico “brave” a queste sei squadre che hanno saputo estromettere dalle prime tre alcune squadre forti come Torino, Udine o Fortitudo Bologna e che hanno saputo correre più e meglio delle altre.

C’è qualcosa da cambiare?

Avrei accorpato un po’ le partite del girone Giallo e lasciato un po’ più diluiti i playoff. Lo scorso anno in gara 5 contro Verona, i miei li raccolsi con il cucchiaino…

Un girone Giallo così qualificato può togliere energie o, al contrario, può allenare in vista dei playoff?

Mi aspetto partite tostissime, quindi è un girone allenante, che prepara a giocare partite dure e a conoscere avversarie che magari si ritroveranno nei playoff. In poche parole, si alza l’asticella già ad aprile e sono partite godibili per il pubblico. Personalmente, nessuno potrà togliermi il piacere di affrontare due volte Cantù, Cremona e Treviglio.

A proposito di grandi squadre “non pervenute”, Sacchetti di tanto in tanto ricorda che la più forte di tutte sia Udine…

Mi allineo con Meo. Udine ha un roster pazzesco, ma ha avuto problemi fisici e ci sono stati cambiamenti. Se trovano la “quadra” saranno più di una mina vagante ai playoff.

Altra “non pervenuta, la Fortitudo Bologna…

Giocherà i playoff al PalaDozza: auguri sinceri a chi la incontrerà.

Per Pistoia che cammino reale sogna?

Sono anche pronto allo 0-6 in questo girone, ma solo sulla carta. Non partiamo battuti, per noi è l’ennesima occasione, in particolare questa partita, in cui dobbiamo provare a superarci. Il nostro obiettivo è arrivare ai playoff crescendo come squadra: fino a oggi l’abbiamo fatto.

E che cosa rappresenta Cantù per coach Brienza?

Personalmente giocarci contro è una gratificazione. Non è scontato essere qui: tutti hanno lavorato per arrivare a un livello che non ci compete. Poi per me è come sempre importante: un lunedì sì e uno no sono a Cantù, dai miei genitori e dai miei amici e dalla famiglia che sta a Milano. Il legame c’è sempre. Ho visto la semifinale di Coppa Italia, Cantù-Cento: ero dietro la panchina, a due passi da persone con cui ho condiviso una vita.

L.Spo.-Luca Pinotti

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