Cantù, riecco Sasà: «Qui un pezzo di me, peccato quell’addio»

Basket Parrillo da avversario nelle file di Latina. I ricordi: «Ho vissuto una esperienza bellissima». Il presente: «Affrontiamo la squadra più forte di tutte»

«Ora è ufficiale, immaginavo e speravo in un addio diverso ma non voglio fare altro che ringraziare. Perché questa gente e questa maglia mi hanno dato tantissimo. Quindi grazie a chi mi ha portato qui e dato la possibilità di giocare 3 anni per questa maglia, fino ad aver l’onore di esserne il Capitano». Firmato Salvatore “Sasà” Parrillo.

Era il 29 luglio del 2019 e con questo post su Instagram, il giocatore lasciava Cantù dopo tre anni intensi. Fatti di grandi emozioni e, nel periodo conclusivo, anche di grandi traversie a livello societario. Ha vissuto in prima persona l’addio di Gerasimenko e l’avvento della nuova società.

Amato

Ma una cosa è certa: Parrillo è uno degli ultimi giocatori amatissimi dal pubblico canturino. Domani sera, con la maglia di Latina, tornerà a Desio da ex: un grande applauso del pubblico prima della partita è il minimo che ci si possa attendere.

E, probabilmente, anche Sasà se l’aspetta: «Parlare di Cantù mi provoca solo un immenso piacere. Cantù mi porta solo sorrisi e bei ricordi: ai canturini sarò sempre grato, perché in quei tre anni mi hanno fatto sentire uno di loro. Ho ricevuto grande affetto, perché Cantù è così: è un popolo che ti sa dare l’anima se dimostri di essere una persona seria».

Chiaramente i ricordi belli si mescolano anche al periodo più difficile della storia della Pallacanestro Cantù, coinciso con l’addio di Dmitry Gerasimenko. Cantù rischiò di sparire: «Vissuta dall’interno, quella situazione non fu semplice. Si navigava a vista e ogni giorno poteva essere l’ultimo. Ma proprio in quella circostanza emerse la grande forza di Cantù, l’attaccamento del territorio e della gente a questa squadra. Altrove sono sicuro che la storia si sarebbe interrotta, a Cantù invece si è riusciti ad andare avanti e a salvare il club grazie alla grande passione della gente».

Incrocio

Ora Cantù e Parrillo si ritrovano in A2, da avversari: «È un campionato difficile, ci sono differenze di budget che, oltre a vedersi chiaramente in campo e in classifica, complicano un po’ la vita a tutti. Chiaramente alle squadre di media e bassa classifica, ma anche a quelle che puntano in alto, perché c’è spesso il rischio di abbassare la guardia in certe occasioni. Ma la formula è intrigante e gli scontri diretti contano più della classifica stessa: un vantaggio creato ora può non significare molto, perché conteranno solo le sfide finali».

Latina non è in un grande periodo, ha vinto una partita nelle ultime sei e viaggia nella metà bassa della classifica del girone Verde: «Vogliamo uscirne, ma siamo consapevoli che affronteremo una delle squadre più forti del campionato: secondo me Cantù ha una marcia in più rispetto alle dirette concorrenti. Ma questo è un mese importante, direi “preparatorio” alla seconda fase, in cui la stagione entrerà davvero nel vivo».

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