Frates: «Non parliamo di crisi. Gli alti e i bassi sono fisiologici»

Basket A2 Il campanello di allarme della seconda sconfitta di fila: Cantù mantiene la calma. Il ds: «È naturale che si guardi avanti, lavoriamo in quell’ottica. Il caso Pini non ha influito»

Apparentemente serafico ai margini della panchina e tranquillo per il futuro di Cantù. Le due sconfitte consecutive contro Piacenza e Agrigento non hanno scalfitto l’aplomb di Fabrizio Frates, direttore sportivo della S.Bernardo.

Che, dall’alto della sua esperienza – soprattutto quella accumulata in panchina -, invita tutti alla calma. «Non ci era ancora successo di perdere due partite di fila e – ammette - speriamo di non vederle più. Non parlerei di crisi, ma di flessione. Però è matematicamente impossibile per una squadra avere lo stesso livello di prestazioni da settembre a giugno».

«Un momento particolare»

I motivi di questa curva discendente? Possono essere tanti. Certamente influisce anche il calendario, secondo l’opinione di Frates: «È un momento particolare della stagione. Si avvicina la Final Four di Coppa Italia, inoltre è ormai chiaro che sarà determinante per il nostro percorso nella seconda fase la sfida contro Torino, che affronteremo alla penultima giornata».

Potrebbe anche centrare la preparazione, in queste settimane un po’ “appesantita” per cercare brillantezza più avanti: «Vedo tutti tranquilli da questo punto di vista, perché è ovvio che si guardi un po’ avanti. Ci sono momenti in cui è giusto caricare, in altri è sconsigliato. Se il preparatore e lo staff hanno fatto queste considerazioni, non l’hanno fatto a cuor leggero».

Quindi, condivide? «Sì, perché i richiami di preparazione, comunque, rientrano nell’ordine delle cose. Vale per tutti, in determinati periodi della stagione. E alti e bassi sono fisiologici in una squadra, anche perché magari legati a qualche assenza, che comporta più minuti in campo per giocatori che avrebbero giocato meno. I motivi possono essere tanti».

Frates esclude però che l’ultimo ko ad Agrigento sia da collegare al trambusto del caso Pini, che ha scosso l’ambiente la scorsa settimana: «La nostra è una squadra esperta, composta da professionisti che non possono farsi influenzare nell’attenzione e nella concentrazione da fatti extra campo. Certi momenti conflittuali fanno parte del rischio e del mestiere di allenatore».

«Da Ros dovrebbe riprendere»

Intanto, si punta a recuperare Da Ros, assente in Sicilia: «Temevamo uno stop più lungo, ma dovrebbe riprendere con un lavoro differenziato. Lavoriamo per riaverlo contro Casale».

Ovviamente, si guarda anche al mercato: «Siamo sempre vigili, 24 ore su 24. Finora la squadra non è stata toccata e credo giustamente: abbiamo perso due partite ma siamo primi. E andare a toccare gli equilibri di una squadra prima non è sempre conveniente. Ma siamo pronti per migliorare, con un mercato in entrata o in uscita».

© RIPRODUZIONE RISERVATA