Pancotto: «Cantù-Cremona, la sfida è già calda»

Un doppio ex: «Vedo roster pronti, con la mentalità giusta. Occhio a Udine e Treviglio»

Cesare Pancotto, un doppio ex che non smette di aggiornarsi e imparare. E di lavorare. Allenatore per tre stagioni e mezza della Vanoli Cremona (votato miglior tecnico della A nel 2016) e per una e mezzo di Cantù, dopo un anno di inattività è tornato in pista come assistente di Maurizio Buscaglia a Napoli in A. E ha parlato del derby lombardo di domenica, una sfida che durerà tutta la stagione: quella tra Cremona e Cantù.

Coach, per chi farà il tifo domenica?

Non pensiate che tiferò Cremona perché ci sono stato di più. Non sono gli anni trascorsi in un posto a fare la differenza, ma la qualità delle esperienze. Ed entrambe le piazze mi hanno lasciato qualcosa di significativo.

E ora già sgomitano per la promozione…

Sono partite forte imprimendo un passo solido ed equilibrato al campionato, con la sola forza del lavoro duro. I proclami non appartengono a queste due realtà, certamente non quest’anno.

Ha vinto tre campionati di A2 con Pistoia, Siena e Trieste. Ma questa A2 come si vince?

È un campionato duro, in cui le partite non finiscono mai. È importante arrivare in alto prima dei playoff, ma il primo posto non dà certezze, se non il fattore campo. E tra campionato e playoff serve sempre un cambio di mentalità.

Che giudizio dà di Cantù e Cremona?

Vedo roster pronti, con la mentalità giusta. Sono squadre costruite con acume e a Cremona prima o poi si aggiungerà Pecchia.

Chi spiccherà?

Non vedo un giocatore più o meno determinate. Vedo invece grandi qualità di squadra, prevedo protagonisti sempre differenti. L’esperienza e l’abitudine a vincere non mancano di certo.

La Supercoppa vinta da Cremona significa già qualcosa in ottica campionato?

No, significa solo che Cremona era più pronta in quel preciso momento. Il campionato è un’altra storia.

Cantù e Cremona in rampa di lancio. Quali sono le rivali?

Udine sicuramente. Poi dico Treviglio, facendo però attenzione alla Fortitudo Bologna e a Piacenza, due possibili mine vaganti. E, magari, salta fuori qualche altra squadra…

Pancotto assistente a Napoli, a 67 anni. Che ruolo è?

Per me nuovo, ma bello. Quando coach Buscaglia mi ha chiamato ho risposto con entusiasmo. È una grande piazza: abbiamo avuto qualche problemino nel precampionato, ma la gente si sta avvicinando al palazzetto. Contro la Virtus c’erano 4 mila spettatori, non pochi.

Ha a che fare, a Napoli, con l’ex canturino (e grande rimpianto) Robert Johnson, l’Usa “no vax”…

Una grande persona e grande giocatore, ogni giorno è una scoperta. Oltre alle qualità tecniche, si è adattato a convivere con altri cinque americani e quattro italiani, distribuendo il suo contributo.

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