Sacchetti: «Logan? Di poche parole, ma di tanti fatti»

Il tecnico della S. Bernardo Cantù e il nuovo americano: «Indipendentemente da lui, la squadra può fare meglio rispetto a domenica»

L’avevamo lasciato con l’espressione più delusa della stagione dopo Forlì, ma Meo Sacchetti, al fianco di Logan, sembra aver ritrovato il buonumore. Al coach è toccata la presentazione tecnica e umana del nuovo giocatore di Cantù: «L’ho avuto a Sassari e la sua carriera è lampante. Non è un giocatore di molte parole, ma di molti fatti. Indipendentemente da Logan, la nostra squadra può fare meglio rispetto a domenica: Logan non può cambiare totalmente tutto. Ci aiuterà, ma serve ritrovare la squadra».

Insieme nel biennio d’oro di Sassari, Sacchetti ha avuto modo di conoscerlo bene: «Ha personalità, può aiutare gli altri ad avere spazio: si prende in carico situazioni importanti, creando per sé e per i compagni. Oggi lo rivedo sorridere, l’ultima volta era stato dopo una vittoria contro la Zalgiris qualche anno fa… Ma spero che con lui tutta Cantù possa sorridere». Giocatore quarantenne, impossibile pensare di spremerlo: «L’idea è di dargli sprazzi importanti. Di sicuro non si intimidisce se sbaglia all’inizio, anche in questo può essere prezioso per i compagni con la sua faccia tosta».

Il regolamento dice che uno dei tre stranieri dovrà stare fuori, l’indiziato è Rogic: «Ci sono giocatori in Eurolega che guadagnano milioni e stanno fuori squadra. Sicuramente non è bello per Rogic vedere arrivare un giocatore nel suo ruolo. Ma nei playoff può succedere di tutto, con partite ogni tre giorni».

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