S.Bernardo lascia subito il segno. Aspettando Stefanelli (e Da Ros)

Basket A2 La confortante prestazione di Cantù nell’esordio vincente in campionato a Milano. Rogic, Baldi Rossi e Berdini i migliori. Si punta sul rientro dell’esterno e il rilancio del capitano

Sbaglia chi pensa - e/o dice - che certe partite avrebbero messo in difficoltà Cantù, nella passata stagione. Perché è la storia di quel campionato a dirlo. Ma non c’è dubbio che la prova di maturità fornita dalla squadra di Sacchetti sia molto ben augurante. Una sola sbandata, nell’anticipo del sabato sera a Milano contro l’Urania, ma prontamente rintuzzata da un gruppo che pare già avere assimilato i concetti del suo allenatore.

Una gerarchia alla squadra

Romeo Sacchetti, tra i tanti, sta avendo un grande merito: quelli di aver dato una gerarchia. Che poi, al di là dei ruoli, è quella che detta il campo, man mano. Meriti, giochi. Se invece sgarri, ti siedi. Senza guardare in faccia a nessuno. Rango, ruolo ed esperienza - al di là delle reazioni e delle facce dei giocatori (che ci saranno sempre e in qualsiasi categoria) - glielo permettono.

Poche volte si è alzato, il coach ex della Nazionale. E quando lo ha fatto era o per ricordare agli arbitri che conveniva metterci un po’ più di attenzione o per dire ai suoi ragazzi che così non andava. E, allora, time out o sostituzioni. Le buone cose della nuova Acqua S. Bernardo non sono state poche. A partire dall’impatto di Roko Rogic, alla lunga il migliore nel primo tempo. O le confortanti prestazioni di Filippo Baldi Rossi, semplicemente splendido, e di Nicola Berdini, con la disarmante sfrontatezza dei suoi diciannove anni.

E così, senza troppi scossoni, Cantù è riuscita anche a rientrare dal -6 d’inizio secondo quarto. Per poi arrivare in porto con il vento in poppa e un’ottima distribuzione di tiri e minutaggio, la cosa che più sta a cuore al tecnico.

Per cercare il pelo nell’uovo, oltre a un’intesa che va affinata, non sono piaciuti certi cambi difensivi che - specie nel primo tempo - hanno concesso conclusioni facili ai milanesi. Ma, quando le maglie delle difesa si sono strette, è stata tutta un’altra musica, anche perché in attacco le cose non sono andate male.

Ora, si guarda alla gara di domenica - esordio in casa con Rieti - e alla terribile combo Cremona (sponda Vanoli, fuori casa) e Treviglio subito dopo. La certezza è quella di recuperare Francesco Stefanelli, uno dei terminali del quintetto.

Il capitano da ritrovare

E la speranza è ritrovare il Matteo Da Ros che tutti conosciamo: il capitano sta attraversando un momento tecnico complicato, pagando forse la concorrenza interna. Ma è una colonna di questa squadra e a turno gliel’hanno ripetuto - la scorsa settimana - il ds Fabrizio Frates e il gm Sandro Santoro.

A Milano non ha avuto una reazione positiva, però è presto per processi e verdetti e aspettare un giocatore del suo curriculum è il minimo che si possa fare.

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