Sodini recita il “mea culpa”
«Fatto ciò che non si doveva»

Dopo la sconfitta di ieri a Forlì, l’allenatore di Cantù è già concentrato su gara 4

Una Cantù “autoimbrigliatasi”, probabilmente ha buttato via l’occasione di chiudere i conti con Forlì già in gara3 con un terzo quarto da incubo in cui – sono parole di coach Marco Sodini - «abbiamo giocato nel modo in cui avevamo pianificato di non giocare». Più “mea culpa” di così, non si può.

Gara3 dei playoff è storicamente quella in cui la squadra in svantaggio le tenta tutte per risollevare le sorti di un serie. E così è stato: «Forlì ha meritato di vincere, indiscutibile quindi far notare i meriti degli avversari prima di parlare dei difetti di Cantù. Sapevamo che dalla parte della squadra allenata da coach Dell’Agnello ci sarebbe stato un grande arrembaggio a rimbalzo, ma non siamo stati in grado di limitarlo. Da questo punto di vista avevamo già faticato in gara2 e pensavo che i ragazzi avessero fatto tesoro di questa difficoltà, ma così non è stato».

I problemi sotto canestro hanno avuto ripercussioni su tutta la partita: «Questa nostra lacuna a rimbalzo è poi andata a condizionare la fluidità del nostro gioco, risultando più volte incapaci di prendere tiri puliti. Ciò che mi rammarica maggiormente è il modo in cui abbiamo giocato all’inizio del terzo quarto: in situazioni di blocco sulla palla abbiamo forzato passaggi dentro, anziché usare dei triangoli. Di conseguenza, non siamo riusciti a produrre dei vantaggi e da questa auto-ragnatela non siamo più stati capaci di districarci».

Non c’è tempo per rivoluzioni, gara4 incombe e Cantù proverà a sfruttare questa seconda chance: «Ripartiamo senza però resettare tutto, perché alcune cose buone le abbiamo fatte, come ad esempio la difesa su Lucas. È vero: ha segnato 14 punti, ma per farlo ha dovuto tirare 16 volte. Tuttavia, possiamo anche difendere bene, ma se poi pecchiamo a rimbalzo, concedendo secondi possessi agli avversari, allora diventa tutto più difficile. L’altra cosa positiva è che abbiamo tirato fuori comunque un buon carattere, dimostrando di non mollare di fronte a nessuna difficoltà. Abbiamo provato a riprenderla, pur segnando solo 24 punti nel secondo tempo, che non sono comunque accettabili se nel primo siamo stati capaci di realizzarne 48».

Nei playoff bisogna mettere in campo sempre il 100%, il 99% non è sufficiente, specie contro una squadra forte e molto ben allenata come Forlì. L’obiettivo in una serie è vincere tre partite, ce ne manca sempre una: ora abbiamo un’ulteriore possibilità».

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