Pedretti rassicura l’ambiente
«Tranquilli, Cantù scalpita»

Una lunghissima e imprevista sosta che ha dovuto gestire anche il preparatore atletico biancoblù. «Tutti hanno reagito bene e sono a un buon livello di condizione fisica. Il gruppo è animato da entusiasmo»

Pedretti rassicura l’ambiente «Tranquilli, Cantù scalpita»
Lorenzo Bucarelli, uno dei giovani di maggior talento dell’Acqua S. Bernardo Cinelandia Park
(Foto di Butti)

Il “problema” vero, se di problema vogliamo parlare, è l’attesa. Domenica la S.Bernardo-Cinelandia Park Cantù tornerà in campo dopo quasi un mese senza partite ufficiali.

Riorganizzare e gestire nel migliore dei modi un periodo così lungo, imposto dal rinvio del turno del 2 gennaio - è stato uno degli scogli che ha richiesto un lavoro di equipe nello staff tecnico.

«Rispettato il programma»

Il preparatore fisico Oscar Pedretti ha fatto il punto della situazione, a pochi giorni dal ritorno in campo, che avverrà domenica alle 18 a Treviglio: «La situazione pandemica ha rovinato i piani - dice -, fortunatamente non abbiamo avuto casi tra i giocatori: un ottimo punto di partenza su cui poter costruire un buon lavoro e rispettare il programma, più o meno come l’avevamo pensato. Non aver giocato, onestamente non è stato di grande aiuto. Ma, da un paio d’anni a questa parte, la programmazione non è semplicissima da rispettare, per tutti i motivo che sappiamo».

C’è stato tanto lavoro in palestra, così come qualche giornata di relax: « I ragazzi hanno potuto alternare lavoro e riposo: un paio di giorni a Natale a inizio anno, poi sempre in palestra. Con tutte le precauzioni del caso, perché le riunioni familiari per le feste, come abbiamo visto, hanno creato problemi a molte squadre. A noi per fortuna non è successo».

E allora, poco o nulla è cambiato: «Abbiamo provato a organizzare il lavoro come se ci fosse una partita, ma sappiamo bene che non è semplice. Niente amichevoli, niente scrimmage, è un po’ complicato per un giocatore stare così tanto senza partita. Ora però contiamo di poter giocare regolarmente, con un programma chiaro anche per quanto riguarda i due recuperi».

Per fortuna, in queste settimane non si è fatto male nessuno: «Questa è un’altra buona notizia, unita a quella del pieno recupero di Severini che più di tutti avrebbe avuto bisogno di giocare un po’. Inoltre, il gruppo è animato dall’entusiasmo: c’è sempre qualcuno che chiede di anticipare i rientri...».

«Senza differenze»

Come da prassi, non esistono più quelli che una volta venivano chiamati “richiami” di preparazione: «Anche perché – spiega il preparatore – al massimo con queste pause impreviste si può solo andare ad aggiustare qualcosa nel lavoro. Tutti hanno reagito bene, sono tutti a un buon livello di condizione, senza grosse differenze: parliamo di atleti alti come minimo un metro e 90. In altri sport i “piccoli” entrano in forma prima, nel basket c’è più uniformità».

Quindi, a questo punto, la priorità è tornare in campo, sperando di poterlo fare senza problemi e più a lungo possibile: «Ora i giocatori scalpitano e lo vogliono tutti per fortuna. È assolutamente l’aspetto prevalente ed è ovviamente un bene che sia così». L. Spo.

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