Quella scritta “No alla guerra”
che fa onore alla S. Bernardo

Un bel momento per i canturini prima della sfida contro Biella

Un selfie con capitan Sergio prima della partita – iniziativa dell’ultim’ora della Pallacanestro Cantù -, una presentazione all’americana, un dato in crescita degli spettatori, 1807 in tutto. Cantù sorride, anche senza il “sostegno” dei cittadini ucraini. L’invito al palazzetto non ha avuto seguito, ma ci sono spiegazioni da fare: chi è arrivato ora in Italia, la stragrande maggioranza, non ha il green pass, motivo per cui – anche tra le associazioni contattate dalla società per regalare un ingresso – non si è riusciti a trovare spettatori ucraini. In compenso, nell’intervallo, la giunta comunale di Desio ha posato con il vicepresidente Sergio Paparelli, con un cartello di pace con la scritta “No alla guerra”.

Sugli spalti – invitati – sono tornati i ragazzi del settore giovanile della Polisportiva Comense e della Pallacanestro Figino, come succedeva lo scorso autunno. Segnali di ritorno alla normalità, che si completeranno – o quasi, perché la mascherina ci vorrà ancora per un po’ – quando dall’1 aprile la capienza dei palazzetti tornerà al 100%. Per Desio, 6 mila e rotti posti disponibili

Per mettere un po’ di coreografia, si è studiato un ingresso davvero all’americana per la squadra. Quando è stato il momento della chiamata in campo dello speaker, è sceso il buio sul PalaBancoDesio. Un fascio solo fascio di luce ha illuminato la panchina e l’ingresso dei giocatori, con sottofondo musicale. Applausi. Anche per la squadra, che continua a scalare la classifica.

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