Sodini e la Coppa Italia
«Servono testa e gambe»

«Vogliamo proporre intensità, ma con testa, perché è la testa che guida il corpo. Quello che è il nostro punto di forza, vogliamo diventi il nostro marchio»

«Dovremmo parlare di una festa, perché partecipare alla Coppa Italia dovrebbe essere un momento di festa. Ma dobbiamo capire il momento». Coach Marco Sodini torna a parlare, dopo la lunga “inattività” della S.Bernardo Cantù in campionato, alla vigilia della partenza della squadra per l’Abruzzo, dove si disputeranno, da domani, le Final Eight di Coppa Italia di A2. Parla, ma senza la serenità necessaria, perché il contesto internazionale e la guerra lo stanno toccando da vicino: «Ho una compagna ucraina, la sua famiglia è in Ucraina. Le storie sono vite: fermiamo questa guerra, pensando per una volta alle persone».

Una premessa su temi forti, prima di parlare di sport e basket: «Si affronteranno le migliori otto della A2. Amo vivere queste competizioni, con l’obiettivo di vincerle. Vorrei anche dire che arriviamo nelle migliori condizioni, ma non direi la verità». Il chiaro riferimento del coach è all’ondata Covid che ha travolto la squadra e parte dello staff: «Abbiamo avuto molti casi, con sintomi differenti, ma tutti sono stati esemplari nel lavoro in palestra e a casa. La scorsa settimana hanno lavorato insieme solo Bryant, Severini, Bayehe e Allen… Ma siamo contenti che questo cluster sia arrivato ora, probabilmente saremo indenni ai playoff. Faremo leva soprattutto su cervello e cuore, elementi che metteremo in campo contro Verona».

Sarà infatti la squadra veneta, seconda nel girone Rosso (ma senza il -3 in classifica sarebbe prima con Scafati), la squadra che Cantù affronterà ai quarti. Primo scoglio di una manifestazione che non lascia spazio al riposo: «Hanno vinto dieci partite consecutive – sottolinea Sodini -, hanno un coach come Ramagli abituato a vincere. I loro punti di forza? È una squadra abile a giocare a metà campo, ha due stranieri come Johnson e Anderson che conosco bene e aggiungerei Roselli, un “professore” di basket».

Cantù vorrà provare a proporre il basket dinamico ed energico che la squadra ha saputo proporre prima dello stop: «Vogliamo proporre intensità, ma con testa, perché è la testa che guida il corpo. Quello che è il nostro punto di forza, vogliamo diventi il nostro marchio di fabbrica».

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