Trinchieri: «Io, Ancelotti
e l’Italia che vince in Baviera»

L’ex allenatore di Cantù resta a Bamberg: «Qui sono tutti incredibili per disciplina e organizzazione. Un po’ d’improvvisazione e creatività, allora, non guastano. Anzi, creano un mix irresistibile»

Bamberg, la Baviera, Ancelotti, Cantù e la Lega italiana: c’è di tutto e di più nella lunghissima intervista che Andrea Trinchieri, ex tecnico di Cantù, ha rilasciato a La Provincia e che sarà in edicola domani, domenica 2 luglio.

Ve ne anticipiamo un piccolo estratto.

Un caso che in Baviera le due squadre campioni di Germania di basket (Bamberg) e calcio (Bayern Monaco) siano guidate da due tecnici italiani?

Neanche troppo.

Perché?

Qui sono tutti incredibili per disciplina e organizzazione. Un po’ d’improvvisazione e creatività, allora, non guastano. Anzi, creano un mix irresistibile. A patto, però, che non domini il concetto, tutto nostro, di “creatività slash scorciatoie”. Siamo o non siamo il Paese che ha inventato il detto: fatta la legge, trovato l’inganno? Allora quel mix deve avere le giuste dosi.

Ha idea, nel tempo, di tornare in Italia?

Non è la priorità. Perché se intraprendi una strada, coscienziosamente accetti anche rischio e pericolo. Sto bene dove sono. Non saprei come e perché cambiare.

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