Bazarevich: «Non conta?
No, un derby vale sempre»

Il coach dell’Acqua Vitasnella alla vigilia del match con Varese: «Non è facile motivare i giocatori quando ormai non si gioca più per la classifica».

Il derby per far calare la saracinesca sulla stagione di Cantù. E per segnare la fine dell’esperienza canturina di coach Sergej Bazarevich. Sarà infatti quella di domani contro Varese l’ultima volta dell’allenatore russo sulla panchina biancoblù.

Varese è reduce dalla finale di Fiba Europe Cup nonché tuttora in corsa per i playoff, mentre voi siete da qualche tempo praticamente già in vacanza. E dunque?

«Non è sicuramente una situazione facile quella nella quale ci ritroviamo nel cercare di motivare i giocatori perché purtroppo dal punto di vista della classifica quella giocata a Pesaro e la prossima con l’Openjobmetis non hanno più alcun significato per noi. Però noi dello staff abbiamo provato in tutti i modi a spiegare ai giocatori l’importanza di questa gara e spero che i ragazzi l’abbiano ben compreso».

A Varese è riuscito ciò che invece a voi è rimasto precluso: trovare un’identità in corsa e compiere il salto di qualità. Se l’aspettava?

«Il basket è molto particolare. A volte basta un episodio, una vittoria strappata per i capelli, un canestro segnato sulla sirena, a farti svoltare. Ad accelerare l’unione del gruppo, a favorire la chimica. Varese, che comunque era già una squadra abbastanza buona, può anche essere stata aiutata dal fatto di essere andata avanti in coppa. Questa circostanza le ha sicuramente dato molta più fiducia. In effetti, ha fatto registrare grandi progressi che, sinceramente, non mi sarei atteso».

L’intervista integrale sulla Provincia di martedì 3 maggio

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