«Bell’ambiente e intensità
Cantù sta lavorando bene»

Il parere del general manager Della Fiori dal ritiro di Chiavenna

Doveva essere una toccata e fuga, invece alla fine ha deciso di fermarsi un giorno in più. «Perché qui si sta proprio bene, e di ciò non possiamo che ringraziare chi ci ospita, il Consorzio Turistico, che ha voluto confermarci attaccamento e cortesia anche in un momento non certo prospero per il turismo. Tutto ciò non era affatto scontato e noi, oltre a non dimenticarcene, continueremo a voler bene a Chiavenna e alla Valchiavenna».

Il general manager della Pallacanestro Cantù, Daniele Della Fiori, è salito ai monti insieme al segretario generale Luca Rossini. Oltre a un tangibile segnale di vicinanza alla squadra e allo staff, anche la voglia di vedere per la prima volta il gruppo all’opera tutto assieme. Eh sì, perché a quarantena terminata, anche i nuovi americani si sono aggregati alla rosa degli italiani agli ordini di Cesare Pancotto.

«Come sto vedendo la squadra - si chiede il gm -? Naturale che il primo impatto fosse come si poteva aspettare, e cioè molto buono. Vedo una grande voglia di fare, un ambiente ottimo e giocatori più che mai collaborativi. Vero, nei primi giorni succede sempre così, ma mi par di capire che anche questa volta, dal punto di vista umano e della disponibilità, ci abbiamo preso. Ora serve che giochino pure bene...»

Ci scherza, Della Fiori. E anche questo è significativo dell’aria che si respiri al PalaMaloggia - sede degli allenamenti rigorosamente a porte chiuse - e dintorni. «Ho visto una buona intensità - continua il general manager -, specie adesso che aumentano gli esercizi cinque contro cinque. Chiaro, i postumi del lockdown hanno lasciato scorie a qualcuno più di altri, ma siamo qui apposta per metterci tutti in pari. L’impressione, dunque, è molto più che positiva».

Lo scambio di informazioni con coach Cesare Pancotto non si è mai interrotto, nemmeno a distanza. Figuriamoci ora che lui e il gm sono tornati a lavorare fianco a fianco. «L’allenatore - si chiede Della Fiori -? Niente da dire, il solito. Come sempre sul pezzo. Grande lavoratore».

Un ritiro, anche se non lunghissimo come questo in Valchiavenna, ha dei momenti di pausa che spesso paiono interminabili. Il general manager ne ha approfittato per parlare con la squadra. Soprattutto con due senatori, che sono anche cavalli di ritorno. «Sì - lo ammette - ho voluto cominciare da Leunen e Smith. Al di là del campo, che compete a Pancotto, ci tenevo a dire loro quanto ci aspettiamo a livello di leadership. Volevo, insomma, fare capire il ruolo che avevo in testa per tutti e due. E la risposta mi è sembrata più che soddisfacente, non avevo assolutamente dubbi a riguardo».

In campo anche tanti giovani targati Progetto Giovani Cantù. «E questo - conclude Della Fiori - per noi è una grande fortuna. Sapere di poter contare su giocatori che ci allungano le rotazioni e ci garantiscono tutte le condizioni che ha in mente lo staff tecnico è impagabile. E di ciò non posso che ringraziare ancora una volta Antonio e Thomas Munafò, oltreché Sergio Borghi, che ci hanno dato quanto abbiamo chiesto».

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