Boev, il gigante russo che piace a Sodini
«Grazie coach. La stima mi dà fiducia»

Il giovane di Cantù, formatosi nella cantera del Pgc, a Mantova ha giocato a lungo: «Purtroppo abbiamo qualche problema, ma ora arriva Bryant e l’obiettivo rimane vincere»

«Ilia, dentro!». Non gli dev’essere parso vero di entrare a pochi minuti dalla palla a due. Invece, con Cusin e Bayehe già caricati di falli nei primi istanti del match contro Mantova, coach Sodini l’ha gettato nella mischia.

Ilia Boev, gigante russo di 21 anni, 208 centimetri di entusiasmo ha fatto la sua parte. Tanto da meritarsi una citazione dal tecnico a fine partita. Tra tante considerazioni negative sulla prestazione, dopo la sconfitta a Sodini è scappata una frase: «Della partita salvo solo Boev».

Piccole-grandi soddisfazioni

Piccole-grandi soddisfazioni, per un giovane ancora in piena costruzione tecnico-tattica, alla sua prima stagione con “i grandi”, dopo le stagioni al Progetto Giovani Cantù e, un anno fa, in serie B alla Robur et Fides Varese con 4.2 punti e 7.1 rimbalzi di media in 22 incontri giocati, nei quali ha messo a segno anche qualche doppia doppia.

Per lui, questa è una stagione di autentica formazione-lavoro, per lui che ha tanta voglia di imparare.

«Vorrei ringraziare il coach due volte – dice Ilia –: prima perché mi ha fatto giocare, poi per le parole nel post partita. Sono giovane e queste manifestazioni di stima danno tanta fiducia e aiutano».

Ogni attimo in campo, per Boev è un mattone in termini di esperienza e apprendistato: «Sono consapevole del fatto di essere stato chiamato subito perché c’erano Cusin e Bayehe già con due falli, ma ho cercato di farmi trovare pronto e dare il mio contributo».

«Ci risolleveremo presto»

Che, in termini di presenza, ha significato nella sfortunata trasferta mantovana 1 punto e 13 minuti in campo: «La squadra è in un momento di difficoltà, purtroppo abbiamo qualche problema. Ma sono molto fiducioso, perché è arrivato Bryant e potrà darci una mano. Gli obiettivi non cambiano: vogliamo vincere il campionato, abbiamo intrapreso un percorso importante. Ci risolleveremo presto, perché la squadra è molto forte».

E, nel settore lunghi, i “maestri” per Boev non mancano di certo: «So che per me è un anno in cui devo completare la mia formazione e qui ho solo da imparare. Da Cusin e non solo da lui, ma un po’ da tutti i “veterani” della squadra, cerco di carpire qualche segreto per diventare un giocatore migliore».

Del resto, non è poi molto che si è dato al basket: arrivò a Cantù dalla Russia, segnalato alla società da un contatto locale per il fisico incredibile per l’età.

Ha imparato tutto qui

E solo in Italia, non più di sei anni fa, ha cominciato a giocare a basket nel Pgc, fino alla firma di un triennale con Cantù e l’ingresso nel roster della prima squadra.

In Italia ora è ben integrato e per il 2022 ha anche un altro obiettivo: «Frequento l’ultimo anno al liceo sportivo a Monteolimpino. Mi divido tra scuola e basket e mi attende l’esame di maturità. E poi coltivo il mio sogno: diventare un giocatore importante, il mio sogno è giocare un giorno l’Eurolega», la sua chiusura.L. Spo.

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