Brienza: «Cantù, si vede
che ora siamo più sereni»

L’analisi del vice di Pashutin: «Credo che la squadra abbia apprezzato gli sforzi della dirigenza e dello sponsor»

Lo sguardo è privilegiato, da assistente di coach Pashutin. E Nicola Brienza, prima spalla del tecnico russo, in qualche modo si sentiva che le partite contro Pistoia e Torino avrebbero potuto regalare qualche soddisfazione a Cantù dopo otto sconfitte consecutive.

Sensazioni confermate: quattro punti in più, una classifica migliorata. Con la consapevolezza che di lavoro da fare ce n’è parecchio e che i problemi, tecnici e societari che spesso sembrano andare di pari passo, non sono ancora risolti.

«Nel corso della bufera – ammette l’assistant-coach canturino -, guardavamo a queste due partite come una possibile ancora di salvataggio. Eravamo estremamente fiduciosi che la squadra avrebbe potuto perlomeno giocarsela a livello tecnico-tattico, le consideravamo due avversarie affrontabili. Sono due vittorie che fanno respirare un’aria decisamente migliore».

Nelle settimane convulse che hanno preceduto i due successi, si sono susseguiti appelli, incontri anche duri, rassicurazioni. Che, in un modo o nell’altro, hanno contribuito a rasserenare l’ambiente: «Credo che la squadra abbia apprezzato gli sforzi della dirigenza e dello sponsor. Fin dai primi momenti della crisi societaria, tutti hanno lavorato per far sì che la situazione non degenerasse».

E questo fattore è stato importante? «Premesso che non si vince solo grazie all’aspetto mentale, devo ammettere che un giocatore gioca e si allena meglio se sa che c’è chi sta lavorando per lui e per la squadra. Ora tutti sono più sereni e concentrati sull’aspetto tecnico: lavorare così aiuta a migliorarsi».

La crescita è stata supportata anche dal ritorno a prestazioni esplosive di alcuni “big”: «La verità è che quando abbiamo vinto, molte volte un nostro giocatore è stato anche Mvp della giornata, come successo anche domenica con Jefferson. Senza nulla togliere nulla agli altri, le statistiche dicono che i nostri successi passano dalla buona vena dei nostri “tenori”: grazie alle loro individualità risultano decisivi».

Ma non sfugge nemmeno il contributo di alcuni giocatori che si alzano dalla panchina per essere coinvolti nelle rotazioni: «parlando degli italiani, per loro Cantù è una grande chance. Tassone si sta ritagliando uno spazio importante e anche domenica ha segnato da 3 in un momento decisivo. Quaglia è preziosissimo nel lavoro settimanale, La Torre ha un’occasione di crescita unica e diventerà un giocatore vero da serie A».

Intanto, con 4 punti in più, la classifica ha tutto un altro aspetto: «Gli scontri diretti si stanno rivelando fondamentali. Aver battuto di 21 Pistoia e di 10 Torino in trasferta ci dà un vantaggio in vista del ritorno. Ora vogliamo fare un passo in più, ossia giocarcela contro Sassari e Avellino che affronteremo in casa: vogliamo provare a regalare almeno una gioia ai nostri tifosi».

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